Berlusconi e Santoro, nessun vincitore e due sconfitti
Creato il 11 gennaio 2013 da Uskebasi
@Uskebasiblog
Ci si aspettavano fuoco e fiamme, c'è stata solamente qualche scintilla. I due avversari si sono punzecchiati per tutta la trasmissione, senza mai affondare il colpo del K.O. ma, al contrario, mostrando entrambi il loro lato debole al rivale e al pubblico. Nessuno è caduto per mano del nemico ma cadute di stile ce ne sono state. Nessun vincitore, nessuno vinto. O forse sarebbe meglio dire due sconfitti.La serata parte con l'usuale introduzione di Michele Santoro, che tra metafore su toreri, Granada e sfide in arene pubbliche perde un pò il filo logico del suo monologo. Allo spettatore non resta che rimanere attonito, senza capire con certezza dove il conduttore vuole andare a parare. Dopo un video introduttivo in cui si rivede il Berlusconi del '94 pronunciare frasi che ha tenuto buone anche negli anni successivi, come il "diminuiremo le tasse", si comincia con la discussione. I toni sembrano stranamente pacati, i due si punzecchiano ma paiono più scherzosi che sarcastici nei confronti dell'altro.Santoro, mostrando immagini di alcune aziende in crisi finanziaria, lancia subito la prima stilettata domandando al Cavaliere: "Lei ha costruito un impero…se avesse delle aziende in crisi le affiderebbe ad una persona che le ha gestite per 10 anni e che ha inoltre più di 70 anni?". Il riferimento all'azienda Stato italiano, per quanto provi ad essere velata, pare francamente abbastanza chiara, ma Berlusconi non sembra cogliere appieno l'allusione rispondendo con il suo proverbiale sorriso "Se si chiamasse Berlusconi si". Il discorso dell'ex Premier prosegue in modo tanto inaspettato quanto retorico, parlando della sua volontà di costruire ospedali per bambini e una scuola in cui si insegni cos'è la democrazia, in cui tutti i colleghi politici stranieri avrebbero avuto un ruolo effettivo di educatori. Un pò come i discorsi che le miss tengono nel momento della loro elezione, spaziando tra la pace nel mondo e l'amore universale. Un discorso apparso tanto costruito quanto lo è lo stesso personaggio che il Cavaliere si è cucito addosso in 20 anni di vita pubblica.Si passa poi a parlare di Imu e Berlusconi, accusato di aver prima acconsentito ad un imposta simile all'Ici e oggi promesso l'abolizione dell'imposta municipale unica, ha risposto sottolinenando come, secondo le sue intenzioni "Non è in quella direzione che doveva essere l'Imu. Doveva comprendere tutte le imposte locali, colpire gli immobili ad eccezione della prima casa, che consideriamo sacra, ma non potevamo assumerci la colpa di far cadere il governo dopo avergli votato la fiducia. Dovemmo approvarla e decidemmo di presentare una variazione dando indicazioni per trovare i 4 miliardi necessari ma il governo ci disse che non era possibile e allora siamo arrivati al disaccordo totale che ha portato a farci togliere la fiducia". Dopo le invettive rivolte verso Monti è passato poi a difendere l'operato del suo Governo che "non ha nessuna colpa. E dal 2011 che è andato in crisi tutto. Anziché intervenire con misure di sostegno ai consumi Monti ha applicato la politica della tassazione ulteriore, e prodotto qualcosa di disastroso". La costituzione è l'altro argomento chiave del discorso dell'ex Premier, intenzionato ancora una volta ad apportare alcune modifiche al testo reo di delegare e spartire troppo il potere nelle mani di vari organi di controllo, sfavorendo, secondo l'opinione berlusconiana, un agevole azione di Governo.Dopo l'editoriale di Travaglio e una breve ma appassionata apologia di Dell'Utri, l'apice della trasmissione si è toccato nel momento in cui Berlusconi si è scagliato, attraverso la lettura di un testo scritto dai suoi collaboratori, contro il giornalista torinese, accusandolo di ben dieci condanne penali per diffamazione e facendo sbottare il conduttore Michele Santoro. A quanto pare un accordo precedente la trasmissione aveva sancito l'impossibilità per entrambi gli schieramenti di entrare nel merito dei processi in corso. Travaglio ha comunque ascoltato in silenzio e si è poi difeso facendo notare come i processi a lui imputati siano cause civili e non condanne penali e uscendone con una battuta "Se fosse vero che io sono un delinquente abituale lei mi avrebbe fatto almeno presidente del Senato". Il peggior gesto però deve ancora venire. Berlusconi si alza dalla scrivania e prende il posto prima occupato da Travaglio fingendo di pulire la poltrona. Tra il pubblico si levano alcuni "buu" e mormorii, ma il Cavaliere sorride soddisfatto della bravata.La diretta si chiude con le classiche vignette di Vauro e una sua frase, forse la più ragionevole della serata: "Viva la Costituzione italiana!". Se la spartizione dei poteri non fosse stata così netta e gli organi di controllo così efficienti, come sancito appunto dalla nostra carta costituzionale, quali disastri avrebbero potuto compiere i pessimi governi che si sono succeduti negli ultimi vent'anni possiamo solo immaginarlo. Viva la Costituzione italiana.
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