Gli italiani hanno detto chiaramente a Berlusconi cosa pensano di lui: Mabasta! A suon di voti glielo hanno fatto capire, a botte di schede elettorali in faccia. Una batosta ineccepibile, che comunque si inserisce perfettamente non solo nel clima sociale italiano, ma anche in quello europeo. Prima di noi infatti i tedeschi le hanno cantate di brutto alla Merkel, che con la coda tra le gambe ora corre ai ripari, chiudendo tutte le centrali atomiche alla velocità della luce e bandendo dal paese perfino atomino! In Spagna Zapatero si sta ancora leccando le ferite, visto che gli spagnoli hanno usato le sue chiappe per un'improvvisa corrida elettorale. E per una volta noi non siamo stati da meno. La cosa interessante è che si sta avvicinando la data del referendum, e tira aria di tempesta per il governo. Purtroppo però nè la Merkel, nè Zapatero hanno rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta alle urne, perciò chiedere o anche solo sperare che Berlusconi lo faccia è perfettamente inutile. Ce lo dobbiamo tenere ancora un po', a meno di clamorosi ribaltoni come solo la Lega sa fare. Il referendum è al momento una meta da raggiungere, è visto come un punto di svolta, come una tappa in salita del Giro d'Italia cui segue una discesa. O almeno così immagina la maggior parte degli italiani. Non so come andrà a finire, ma questa volta non voglio davvero perdermi lo spettacolo, vada come vada. Nel frattempo molti stanno usando la rete per diffondere il messaggio: andiamo tutti a votare. Ha funzionato a Milano e funzionerà di nuovo: tramite i social network l'Italia si risveglia e alza la voce, una voce che non può essere filtrata, censurata, oscurata dalla stampa e dai mezzi di informazione ufficiali estremamente politicizzati.La mia voce sul web è flebile, pochi quelli che la ascolteranno, ma la mia, più la vostra e quella di tanti altri come noi può diventare un tuono, un enorme boato che inneggia alla democrazia, alla libertà, alla giustizia, alle pari opportunità, al diritto di urlare, tutti insieme, ora Basta!
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Gli italiani hanno detto chiaramente a Berlusconi cosa pensano di lui: Mabasta! A suon di voti glielo hanno fatto capire, a botte di schede elettorali in faccia. Una batosta ineccepibile, che comunque si inserisce perfettamente non solo nel clima sociale italiano, ma anche in quello europeo. Prima di noi infatti i tedeschi le hanno cantate di brutto alla Merkel, che con la coda tra le gambe ora corre ai ripari, chiudendo tutte le centrali atomiche alla velocità della luce e bandendo dal paese perfino atomino! In Spagna Zapatero si sta ancora leccando le ferite, visto che gli spagnoli hanno usato le sue chiappe per un'improvvisa corrida elettorale. E per una volta noi non siamo stati da meno. La cosa interessante è che si sta avvicinando la data del referendum, e tira aria di tempesta per il governo. Purtroppo però nè la Merkel, nè Zapatero hanno rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta alle urne, perciò chiedere o anche solo sperare che Berlusconi lo faccia è perfettamente inutile. Ce lo dobbiamo tenere ancora un po', a meno di clamorosi ribaltoni come solo la Lega sa fare. Il referendum è al momento una meta da raggiungere, è visto come un punto di svolta, come una tappa in salita del Giro d'Italia cui segue una discesa. O almeno così immagina la maggior parte degli italiani. Non so come andrà a finire, ma questa volta non voglio davvero perdermi lo spettacolo, vada come vada. Nel frattempo molti stanno usando la rete per diffondere il messaggio: andiamo tutti a votare. Ha funzionato a Milano e funzionerà di nuovo: tramite i social network l'Italia si risveglia e alza la voce, una voce che non può essere filtrata, censurata, oscurata dalla stampa e dai mezzi di informazione ufficiali estremamente politicizzati.La mia voce sul web è flebile, pochi quelli che la ascolteranno, ma la mia, più la vostra e quella di tanti altri come noi può diventare un tuono, un enorme boato che inneggia alla democrazia, alla libertà, alla giustizia, alle pari opportunità, al diritto di urlare, tutti insieme, ora Basta!
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