Leggevo oggi su Libero-News le indiscrezioni sul progetto berlusconiano per il futuro, che per il Premier non è certamente rosa dal punto di vista giudiziario. Pare ormai che i magistrati abbiano trovato il tallone d’Achille del Cavaliere, e non intenderanno mollarlo, finché non otterranno la condanna e l’interdizione perenne dai pubblici uffici (è questo l’obiettivo: perché l’interdizione troncherebbe di netto la carriera politica di Berlusconi). Del resto, nel decreto che dispone il giudizio, il giudice è stato chiaro: vi è la fondatezza dell’accusa (che ha indotto poi a disporre il rinvio a giudizio). Pertanto, le probabilità che dinanzi a questi elementi il Cavaliere possa ottenere un’assoluzione sono davvero basse. Per la mia esperienza, direi nulle, salvo eventuali colpi di scena durante la celebrazione del processo che sconfessino l’evidenza della prova dell’accusa, oppure rimettano in discussione la competenza del giudice di Milano a giudicare quel caso.
Appare perciò chiaro che l’accerchiamento giudiziario di Berlusconi sia ormai consolidato, e che quello che inizierà il 6 aprile sarà solo il primo atto di uno spettacolo mediatico-giudiziario che ha come malcelato obiettivo una nuova piazzale Loreto che elimini l’avversario politico a suon di carte bollate e sentenze penali. Un esempio vivo di come la nostra democrazia, da democrazia bloccata e consociativa, sia diventata democrazia giudiziaria.
Ma tant’è che i fatti sono questi e ce li dobbiamo tenere. Pertanto, Berlusconi in vista di una quanto non improbabile (né inverosimile) condanna, pare aver deciso di preparare il terreno per il futuro. E quel futuro si chiama Angelino Alfano. Ministro della Giustizia e uomo del sud. Un uomo gradito dalla base, ma non dall’alleato Bossi, che invece – dicono a Libero-News – preferirebbe Tremonti. Il quale invece – nei piani del Cavaliere – dovrebbe diventare viceministro fino al 2013.
Dunque questi gli uomini del Cavaliere. E personalmente li condivido. Alfano si è rivelato quasi un ottimo Ministro della Giustizia, seppure troppo spesso appiattito sulle posizioni berlusconiane e non sempre efficiente (un po’ la colpa è anche del suo ruolo – quello del ministro della giustizia – che deve scontrarsi ogni giorno con la casta dei Magistrati). Però è chiaro che mi sembra davvero il politico maggiormente papabile per il PDL. Pare abbia il giusto carisma, forse un po’ appannato dagli straripamenti del Cavaliere, e sicuramente non è «freddo» come Tremonti. Poco appetibile da un punto di vista elettorale. Questo, senza nulla togliere alle indubbie capacità (superiori alla media) di Giulio come Ministro dell’Economia.
Qualcuno d’altro canto aveva parlato di una successione familiare, con Marina Berlusconi che molla la Mondadori per diventare capo del PDL. Ebbene, a parte il fatto che appare una ipotesi del tutto fantascientifica. A parte questo, personalmente non ho mai gradito le dinastie familiari. Anzi, le ritengo il peggior modo per garantire un futuro a un progetto politico. Anche perché Marina Berlusconi non si è mai occupata di politica, e dunque sbatterla sull’arena politica senza un minimo di esperienza, apparirebbe una forzatura che gli elettori del PDL a lungo andare non gradirebbero. Credo che la politica uno debba averla nel sangue, e non nel cognome. Del resto si è visto con i figli di Craxi. Per carità, buoni politici (seppure su schieramenti opposti), ma nulla a che vedere con Bettino.
In ogni caso, i giochi nel PDL sono ancora aperti. Staremo a vedere. Quel che è certo, è che i tempi ormai sono maturi. Un po’ l’età e un po’ la stretta giudiziaria, hanno evidentemente convinto il Cavaliere a giocare d’anticipo. E questo fermo restando che Berlusconi è comunque un animale politico straordinario, capace di ribaltare la situazione avversa quando meno te l’aspetti. Per cui dico ai suoi detrattori: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco… E il sacco per il Cavaliere mi pare debba essere ancora cucito…
Autore: Il Jester » Articoli 1379 | Commenti: 2235
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Tags: alfano, Angelino Alfano, berlusconi successione, caso ruby, ministro giustizia, pdl, popolo delle libertà, successore berlusconi, tremonti Potrebbero interessarti anche:
Sono d’accordo con te: è chiaro che Marina non può essere leader solo perchè figlia di Berlusconi.
Però non la si può neanche escludere a priori solo in quanto figlia di Berlusconi altrimenti si creano le dinastie.
Invece io mi dico: perchè no se può garantire continuità con l’attuale centrodestra?
Poi è chiaro che il supporto dell’elettorato deve guadagnarselo per conto suo, non perchè figlia di suo padre.
Ed anche la discesa in campo di Silvio era una cosa fantascientifica… : )