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Berlusconi-Ruby. Depositate motivazioni condanna

Creato il 21 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Depositate le motivazioni della condanna di Silvio Berlusconi a sette anni di reclusione per prostituzione minorile e concussione.

Photo credit: Alessandra Tarantino / Wikipedia Commons / CC BY 3.0.

Depositate le motivazioni della condanna di Silvio Berlusconi a sette anni di reclusione per prostituzione minorile e concussione. I giudici della quarta sezione penale di Milano hanno reso note le motivazioni in un documento di 331 pagine, ora a disposizione. Ampio e particolareggiato, il documento cerca di provare in maniera inequivocabile come Berlusconi, consapevole del fatto che Ruby fosse minorenne, fece sesso con la ragazza in cambio di denaro. Secondo le motivazioni, Silvio Berlusconi pagava i testimoni del processo in cambio di dichiarazioni false sul fatto che le cene di Arcore fossero solamente cene e non ci fossero episodi di sesso. Oltre a questo, nel caso della vicenda di Ruby, risulterebbe “la sproporzione tra l’intensità e la costrizione, proveniente dalla seconda carica istituzionale dello Stato, rispetto allo scopo avuto di mira, nel caso di specie il rilascio di una prostituta di 17 anni”. Apparentemente inequivocabile anche la spiegazione del perché Silvio Berlusconi sapesse della monile età di Ruby, dato che la stessa avrebbe “descritto un contesto credibile e convincente dell’occasione in cui confessò di essere minore d’età: l’imputato le aveva proposto di pagarle l’affitto di un appartamento di via Olgettina, intestandole il relativo contratto, ma proprio la minore età della ragazza e l’assenza di documenti di identità erano certamente ostacoli insormontabili, tanto che la El Mahroug dovette rappresentarglieli”. Cruciale sarebbe stato anche il ruolo di Nicole Minetti, che avrebbe fatto da tramite tra Berlusconi e le residenti in via Olgettina, provvedendo a mantenere i contatti con il gestore dell’immobiliare e il ragioniere di Berlusconi Spinelli che si occupava di saldare le spese e gli affitti delle ragazze. Inoltre, proprio perché ben inserita nel sistema, sarebbe stato proprio a Nicole Minetti che Berlusconi avrebbe affidato Ruby dopo il controllo in questura subito dalla ragazza il 27 maggio 2010 e la conseguente telefonata di Berlusconi per scagionarla, telefonata nella quale avrebbe asserito che si trattava della nipote dell’allora premier egiziano Mubarak. Ruby stessa avrebbe poi omesso scientemente molte informazioni ai pm, come risulterebbe dalla confessioni della ragazza con l’amica Grazia Randazzo.


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