Gli insulti a Pierluigi Bersani, seguiti a quelli della studentessa di Bologna attaccata sul web da ‘presunti’ animalisti, fanno riflettere sul rapporto tra il web e gli altri mezzi di comunicazione.
Innanzi tutto è bene specificare che alcune persone faticano a comprendere la gravità di ciò che scrivono. Altre invece lo capiscono perfettamente e per questo sono doppiamente colpevoli. Le parole sono come pietre. Feriscono ed ‘uccidono’ molto di più di uno schiaffo e di una pistola. Lo scrivere, mascherati da una tastiera, non toglie importanza alle parole. Non tutti riescono a capirlo.
Detto questo. Alcuni dati. 13.000 tweet con hastag pro-Bersani. 1000 tweet con hastag contro-Bersani, di cui molti però critici verso gli insulti all’ex segretario Pd. Commenti su facebook e sui siti di informazione sicuramente minoritari. (Fonte TvTalk)

Numeri piccoli, quindi, enfatizzati però dagli stessi social network e soprattutto dai media ‘tradizionali’, ovvero tv e giornali. Facebook e soci, a volte, esaltano il peggio degli utenti web. Tv e giornali rischiano di esaltare il peggio dei social network e del web.