Magazine Attualità

Bertocco – Grifi: ciò che sempre parla in silenzio è il corpo

Creato il 26 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il 25 Novembre negli spazi del Viafarini DOCVA (Fabbrica del vapore, Milano) è stata inaugurata l’esposizione curata da Simone Frangi su opere di Francesco Bertocco e Alberto Grifi. Fino al 23 Gennaio 2015 sarà possibile addentrarsi nel progetto bipersonale – reso possibile grazie a Associazione Culturale Alberto Grifi, Politecnico di Milano e Studio Azzurro – che mette a confronto due attentissime operazioni che non si pongono confini né limiti: oltre il cinema, oltre l’arte.
Francesco Bertocco (Milano, 1983) è un artista e filmmaker il cui lavoro s’incentra soprattutto sulla complessità linguistica del genere documentario. Alberto Grifi (Roma, 1938 – Roma, 2007) è stato pittore, regista, cameraman, fonico, attore, fotografo, autore di dispositivi video-cinematografici, considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano: ha rappresentato la perfetta sintesi tra la figura dell’intellettuale e quella dell’artigiano.
L’allestimento ha il merito di aver creato un dialogo, uno scambio, un confronto tra ricerche risoltosi in interessanti spunti che se a tratti possono peccare d’un certo autoreferenzialismo ridanno, in ogni caso, un ruolo di primo piano alla componente fondamentale e primaria del cinema: l’immagine. Bertocco, nel suo documentario sperimentale diviso in tre parti, “Allegoria” (2014, durata complessiva di 25 minuti), si muove tra rimandi allo psicodramma moreniano e l’immaginario utopico del robot umanoide; l’operazione di Grifi è invece differente, l’artista in “Il preteso corpo” (1977) firma come ready made un documentario ospedaliero (trovato al mercatino della Fiera di Senigallia a Milano) sugli esperimenti di un medicinale su persone considerate psichiatricamente tarate che provoca tempeste vascolari con terribili convulsioni.
I due cine-artisti riflettono sul corpo nell’era della sua “riproducibilità tecnica” e lo fanno non senza rimandi a “Ciò che sempre parla in silenzio è il corpo” di Alighiero Boetti (1974); la loro è una ricerca che in pratica artistica non può che tradursi con un ritorno alla forma, ovvero all’immagine.
L’ingresso all’esposizione è gratuito, per maggiori informazioni: +39 02 66804473.

Vincenzo Di Rosa

Tags:bertocco,boetti,grifi,milano

Related Posts

Società & Cultura

Heimaey e la rassicurante esperienza della natura estrema. Secondo Tamara Ferioli.

CalcioIl corriere Sportivo

Serie A: derby equilibrato, pari tra Milan e Inter

CronacaCronacaIl corriere di Milano

Disabile derubato dalla badante: è in coma farmacologico

AmbienteCronacaCronacaIl corriere di Milano

L’edificio più bello del mondo è il “Bosco Verticale”


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :