Bibby-Stojakovic, due veterani dimenticati

Creato il 12 giugno 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

Un destino comune e non troppo felice accomuna due “non protagonisti” delle Finals NBA 2011: Peja Stojakovic e Mike Bibby sarebbero dovuti essere due giocatori chiave per le rispettive squadre in questa serie finale, due veterani arrivati apposta per vincere il loro primo anello della carriera; il loro compito doveva essere quello di tirare dalla lunga distanza, aprendo la difesa avversaria e lasciando spazio per le stelle di Mavs e Heat.
Il destino comune li vede compagni ai Sacramento Kings dalla stagione 2001/02 a quella 2005/06, capaci di arrivare a giocarsi al loro primo anno insieme anche la finale della Western Conference, persa però contro i Lakers (del trio O’Neal-Bryant-Jackson) in sette lunghissime e incredibili partite.
In quei playoff Bibby fu il secondo miglior marcatore dei suoi con 20 punti (e 5 assist) mentre Stojakovic contribuì con 14.8 punti e 6.3 rimbalzi. Sembrava l’inizio di una storia molto interessante per i Kings che finalmente avevano una squadra competitiva che aveva oltre ai due sopra citati anche Chris Webber, Vlade Divac e Doug Christie, ed invece le sconfitte successive, arrivate in semifinale di Conference, disgregò l’ambiente che pian piano venne smantellato.

Dopo aver girato un po’ di squadre NBA, sia Stojakovic sia Bibby hanno accettato un compenso inferiore ma la possibilità di giocare con una squadra che potesse competere per il titolo. Entrambi dovevano essere dei giocatori importanti e nelle prime serie di playoff lo sono anche stati (offensivamente parlando), ma in queste Finals dopo un paio di apparizione iniziali sono letteralmente spariti. Il play ex Arizona sta viaggiando a 20 minuti di media e 3.6 punti in questa post-season, ma in gara 4 e 5 delle Finals coach Spoelstra dopo averlo fatto giocare in quintetto l’ha fatto sparire dalle rotazioni preferendogli Chalmers e addirittura Eddie House (scongelato nel vero senso della parola). Per il serbo il discorso è simile, nei primi due turni di PO, infatti, è stato in campo 24 minuti di media mettendo a referto 11 punti e sparando con regolarità dall’arco, contro i Thunder è iniziata la discesa (16.4 minuti e 5 punti) e contro Miami l’eclissi definitiva. Coach Carlisle l’ha utilizzato per appena 6 minuti in gara 3, 5 in gara 4 e non l’ha nemmeno fatto entrare in gara 5.

Per entrambi questa dovrebbe essere l’ultima chance di mettersi al dito un anello e il non giocare o il giocare poco è sempre molto frustrante. Ma si sa, la gioia per vittoria finale del titolo, poi, cancella ogni delusione.


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