Ingredienti del liquore al cioccolato:
250g cacao amaro in polvere
850g zucchero
2 litri latte intero
150g cioccolato fondente o gianduia in tavoletta
mezzo litro di alcool
Mescolare il latte col cacao e lo zucchero senza fare grumi.
Far scaldare aggiungendo la tavoletta di cioccolato spezzettata e sempre mescolando, portate a ebollizione e far bollire per 15 minuti.
Far raffreddare e unire l’alcol.
Mettere in bottiglia da liquore e conservare al fresco o in frigo, ma ricordatevi di toglierlo almeno un’ora prima di servirlo, in quanto il liquore si rassoda e non uscirebbe dalla bottiglia.
In realta’ il Bicerin torinese e’ una bevanda con ricetta segreta che e’ possibile assaggiare in alcuni bar tradizionali torinesi. Gli ingredienti sono semplici: cioccolato fatto in casa, caffè e fior di latte, ma le dosi della ricetta originale sono sconosciute. Il risultato è una bevanda gustosa, frutto della fusione della cioccolata bollente con il marcato sapore del caffè e la delicata schiuma raffreddata del fior di latte che rimane separata dal resto e in superficie.
Viene servito in bicchierini di vetro che permettono di osservarne la sfumatura di colori dovuta al miscelarsi dei vari ingredienti.
Si ritiene che la sua origine sia dovuta ad uno storico locale torinese, tutt’ora aperto e situato proprio di fronte alla Consolata, che da allora ne porta il nome e ne conserva gelosamente la tradizionale ricetta, difesa accanitamente al punto che i dipendenti sono tenuti, per contratto, al segreto. È comunque possibile trovarlo nelle migliori caffetterie di Torino, in versioni sempre lievemente differenti nelle dosi.
Il Bicerin, letteralmente bicchierino, è una storica bevanda calda e analcolica tipica di Torino, evoluzione della settecentesca ”bavareisa“, gustosa bevanda servita in grandi bicchieri tondeggianti, composta da una mescolanza di caffe’, cioccolato e crema di latte dolcificata con sciroppo.
Il rituale del bicerin prevedeva che i tre ingredienti fossero serviti separatamente. Inizialmente erano previste tre varianti: pur e fior (l’odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ’n pòc ’d tut (ovvero un po’ di tutto), con tutti e tre gli ingredienti miscelati. È stata quest’ultima formula ad avere più successo e a prevalere sulle altre. Una curiosità che è rara da leggere è che il tutto veniva accompagnato da dei “bagnati”, dolcezze artigianali di ben 14 specie.
Tra i primi testi che raccontano la storia del Bicerin c’è il testo di Alberto Viriglio, Torino e i Torinesi, la cui prima edizione risale al 1898.
Nel 2001 il Bicerin è stato riconosciuto come “bevanda tradizionale piemontese” con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Grandi appassionati di Bicerin furono Camillo Benso Conte di Cavour, Pablo Picasso, Alexandre Dumas (padre) e Ernest Hemingway (che lo inserì fra le cento cose del mondo che avrebbe salvato).
Camillo Benso, conte di Cavour (Photo credit: Wikipedia)