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Birdman, una colonna sonora che vola a ritmo di jazz

Creato il 03 febbraio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

Birdman non è un film come tutti gli altri. È un’esperienza davvero eccezionale. Una pellicola girata in maniera incredibile da Alejandro González Iñárritu come se fosse un unico piano sequenza, in realtà ben mascherato da un sapiente uso di un montaggio invisibile. Un flusso di immagini e parole continuo accompagnato da una colonna sonora altrettanto particolare. Per Birdman il regista messicano ha scelto come sfondo musicale non il solito uso di orchestre d’archi o emozionanti note di piano, bensì… una batteria.

La soundtrack di Birdman è stata composta da Antonio Sánchez, batterista jazz messicano che scandisce con i suoi colpi di rullante e piatti assortiti l’intera durata della pellicola. Dopo le collaborazioni con la Orchestra United Nation e il Pat Metheny Group, Sánchez ha esordito in proprio nel 2007 con l’album di debutto solista Migration, osannato negli ambienti jazz. Da allora ha pubblicato altri 3 lavori: Live In New York At Jazz Standard, New Life e il recente Three Times Three. Grazie all’opportunità offertagli dal conterraneo Iñárritu, il batterista messicano ha ora avuto la grande opportunità di far notare le sue doti anche all’infuori degli ambienti più strettamente jazz e farsi conoscere in quel di Hollywood. Negli ultimi mesi d’altra parte le colonne sonore a base di batteria vanno molto forte e stanno diventando una nuova tendenza, grazie all’uscita quasi in contemporanea di Whiplash, pellicola vincitrice del Sundance Festival 2014 che ha come protagonista proprio un giovane batterista di musica jazz. Le due singolari pellicole scandite dal drumming si troveranno una di fronte all’altra nel corso della prossima notte degli Oscar, dove sia Whiplash che Birdman sono candidate in varie categorie, tra cui quella della miglior pellicola dell’anno.

EmmaStoneBirdman

Tra le ben 9 nomination date dall’Academy a Birdman non rientra però quella per la miglior colonna sonora. La ragione? A causa del rigido, rigidissimo regolamento degli Oscar, la soundtrack elaborata da Antonio Sánchez non è stata considerata candidabile. I suoni di batteria composti per l’occasione dal messicano nel corso della pellicola sono infatti suonati in alcuni passaggi della pellicola insieme a brani di musica classica (tra gli altri di Ravel, Mahler, Rachmaninoff e Tchaikovsky) già editi, quindi non originali e quindi non nominabili nella categoria della miglior colonna sonora originale di un film. Ok, diciamo che quelli dell’Academy hanno davvero fatto i pignoli visto che le musiche di Sánchez, pure prese singolarmente, costituiscono un accompagnamento davvero efficace alla fenomenale pellicola di Iñárritu interpretata in maniera pazzesca da Michael Keaton, Emma Stone, Edward Norton, Naomi Watts e Zach Galifianakis.

L’ascolto slegato dalle immagini è allora consigliato soprattutto ai patiti del suono della batteria e del jazz, ma anche i “profani”, come il sottoscritto, la possono utilizzare come musica da sottofondo ideale per scandire in maniera efficace le proprie attività quotidiane e per sentirsi in qualche modo ancora all’interno di Birdman, un piano sequenza lungo una vita da cui non si vorrebbe mai uscire.

di Marco Goi per Oggialcinema.net


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