Biscotti alle mandorle e confettura di lamponi.

Da Marisa

Ricetta per persone n.

4

Ingredienti:

400 g di farina
100 g di mandorle sgusciate e pelate
150 g di burro
100 g di zucchero semolato
2 uova
15 g di bicarbonato
latte
confettura di lamponi
sale


Preparazione: 45’ più il tempo di riposo + 20’ di cottura.

  • Versate la farina a fontana sulla spianatoia, mettetevi al centro il burro portato, a temperatura ambiente e tagliato a pezzetti, lo zucchero, le uova , il bicarbonato e un pizzico di sale.
  • Impastate bene il tutto fino a ottenere una pasta omogenea, avvolgetela in un canovaccio e fatela riposare in frigorifero per 30 minuti.
  • Dividetela a pezzetti e formate con le mani tanti dischetti piuttosto alti, distribuendoli a mano a mano che sono pronti su una placca coperta di carta da forno.
  • Bagnate la superficie con poco latte, quindi praticate al centro di ogni dischetto un incavo con il pollice.
  • Distribuite sui biscotti le mandorle a lamelle e infornateli a 180 °C per circa 10 minuti.
  • Sfornateli e, quando saranno freddi, ponete nell’incavo un poco di confettura di lamponi.

Vino consigliato: servite i biscotti con un vino dolce come il Moscato di Trani o l’Erbaluce di Caluso Passito.

Il Moscato di Trani DOC è un vino prodotto nelle tipologie Dolce Naturale e Liquoroso. Si ottiene da uve Moscato Bianco (localmente detto anche Moscato di Trani o Moscato Reale), minimo 85%, a questo si possono eventualmente aggiungere uve di altri vitigni a bacca bianca autorizzati nella provincia di Bari (massimo 15%).
La zona di produzione comprende interamente i comuni di Trani, Ruvo di Puglia, Bisceglie, Corato, Andria, Canosa di Puglia, Minervino Murge, Barletta, Terlizzi e Bitonto, in provincia di Bari, e parte di Cerignola e Trinitapoli, in provincia di Foggia.
Trani vanta un’antica tradizione vinicola: dal suo porto, infatti, partivano i vini destinati alle regioni del nord; questa tradizione risale addirittura ai Fenici, i primi a intessere scambi commerciali con gli abitanti dell’antica Puglia.
Il disciplinare di produzione del Moscato di Trani DOC prevede un invecchiamento minimo di 4 mesi. Per la versione Liquoroso è obbligatorio l’invecchiamento di 12 mesi e una gradazione del 18%, di cui 16 svolti, a differenza del 14,5% del Dolce. Il Moscato di Trani ha una gradazione alcolica elevata e un elevato contenuto di zuccheri residui, la cui fermentazione, nel caso del Liquoroso, viene inibita dall’aggiunta di alcol.

Nel 1974 il Moscato di Trani è stato insignito della Denominazione di Origine Controllata, ma già intorno agli anni Mille era un vino conosciuto oltre che in Puglia (terra d’origine ) anche nel resto della Penisola.

La grossa notorietà di questo vino fu principalmente merito proprio, ma anche dei Veneziani ( potenti commercianti con una flotta navale imponente) che cominciarono a commerciarlo vedendoci grandi possibilità di guadagni. A quel tempo infatti ci furono accordi commerciali con il Conte di Trani che agevolarono la conoscenza di questo vino . Il Moscato di Trani è anche uno dei vini più antichi della Puglia.

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