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Black is back

Creato il 14 settembre 2012 da Straker
Black is backNel 2003 quel marpione di Umberto Eco pubblicò un testo in cui, raccontando un sogno fittizio, descriveva uno scenario futuro con un black out globale e tutte le conseguenze del caso. L’onirico pezzo, costellato di titanici strafalcioni e quindi sicuramente uscito dalla penna del semiologo dalla sintassi sciancata, era un avvertenza di chi la sa lunga o un divertissement letterario?
Si rincorrono in queste ultime settimane le voci e persino pullulano le notizie circa un prossimo evento-spartiacque che dovrebbe cambiare il mondo così come lo conosciamo. Tale avvenimento dovrebbe occorrere nell’ultimo scorcio del 2012 o al principio del 2013. E’ pacifico che i comuni cittadini non possono sapere che cosa i tagliagole stiano architettando: un collasso economico? Un‘interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica su scala continentale? Un conflitto in Medio Oriente? Una pandemia? Niente di tutto ciò? Il rischio di sottovalutare le insidie sussiste. “Al lupo! Al lupo!”, si grida per scherzare, fino a quando il lupo arriva davvero, ma nessuno più ti dà retta.
Qualcuno ha temuto che fosse compiuto un inside job in concomitanza delle empie Olimpiadi londinesi. Fortunatamente non è stata perpetrata alcuna strage: a volte certi ambienti diffondono notizie atte a seminare la paura e ad intorbidare le acque. Bisogna provare ad immedesimarsi nella psiche perversa dei globalizzatori che sono, in primo luogo, dei sadici: i sadici amano prolungare le sofferenze delle loro vittime. Dunque questo tenere sulla corda la popolazione con una crisi logorante, uno stillicidio di misure sempre più coercitive, una serqua di disastri innaturali rispecchia la mente depravata dei satrapi.
Lo stesso proposito di ridurre viepiù la soglia entro la quale è possibile servirsi del contante, lungi dall’essere dettato dalla volontà di combattere l’evasione fiscale, potrebbe sommarsi all’impossibilità, a causa di un black out, di impiegare gli strumenti elettronici. Le persone si troverebbero così sia senza liquidi sia senza denaro elettronico. Si comprende che è una situazione ghiotta per i banditi che prenderebbero due piccioni con una fava.
Se davvero dovremo affrontare un periodo più o meno lungo, privi di elettricità e perciò di acqua, derrate, benzina servizi essenziali etc., non sarà probabilmente per via di una tempesta solare, ma a cagione di un sabotaggio di origine miltare e governativa.[1] Uno strano messaggio televisivo sembra un obliquo avviso (non è l’unico) ad aspettarsi l’inaspettato. Il comunicato dell’Associazione “Medici senza frontiere” si apre con una strada buia rischiarata appena dalla luce che proviene da un finestrone di un edificio e si conclude con il monito: “L’unico modo per intervenire allo scoppio di una crisi entro 48 ore è farsi trovare già pronti”.
A questo punto molti penseranno quali siano le precauzioni da assumere in questo frangente: difficile sia essere pronti da un punto di vista pratico sia sotto il profilo psicologico, poiché le abitudini degli Occidentali sono troppo radicate per concepire di poterle modificarle ex abrupto. Una minoranza riuscirà ad adattarsi ed a sopravvivere; gli altri… Sarà opportuno evitare tanto l’allarmismo quanto l’inerzia ed agire, se possibile, come le vergini sagge del Vangelo.
Per il resto, vedremo... sempre se avremo una candela.
[1] Un attacco EMP potrebbe generare gli stessi effetti di una potente tempesta geomagnetica.

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