il consiglio di Federica De MasiSummary:
A sei anni di distanza da Nemico pubblico ritorna la firma dell’action americano moderno. Il regista Michael Mann questa volta ci fa immergere negli abissi dell’interconnessione globale
WikiLeaks e Anonymous sono due organizzazioni che hanno sbattuto sotto il naso dell’opinione pubblica le infinite potenzialità, positive e negative, che offre la rete. Il Cyber terrorismo è infatti l’ultima frontiera utilizzata dagli shaker per sabotare aziende e governi. Il caso Stuxnet, il malware ideato dal governo Usa insieme al governo israeliano per manomettere la centrale nucleare iraniana di Natanz, è esemplare per dimostrare come da un capo all’altro del pianeta si possano manomettere i sistemi informatici di qualsiasi luogo fisico. Internet è la grande invenzione dell’epoca moderna, la più grande, almeno per coinvolgimento, dopo l’invenzione della stampa. Collegandosi alla rete con un semplice computer, con un po’ di nozionistica sul codice binario, si possono fare cose incredibili: accedere a banche dati protette fino a sabotare impianti gestiti da macchine. Negli anni 2000 tutti dipendiamo dal codice binario, basti pensare agli smartphone tutti interconnessi: un’identità legata a dati sensibili e a conti bancari, tutti decifrabili e per questo altamente vulnerabili.
Secondo Michael Mann è nello scenario sommerso dei bit che si gioca la guerra del XXIº secolo e in Blackhat, solo come il padre di Heat – La sfida ci ha insegnato con i suoi film, l’intenzione è proprio quella di raccontare realtà sommerse per dar via ad un’attenta analisi della realtà di oggi.
I servizi segreti americani sono in pieno attacco. Il pericolo numero uno è un cyber criminale che pian piano sta sabotando la finanza americana. Per sventare questo atto terroristico le autorità chiedono aiuto all’ex galeotto Nicholas Hathaway per scovare il nemico. Hataway è un blackhat, un criminale dell’informatica, che baratta la sua libertà con il pericoloso inseguimento alla ricerca dell’invisibile malvivente della rete.
Il gioco di Balckhat è ad alto rischio e affonda le mani nella realtà di oggi dove ormai tutti siamo connessi: tutte le nostre vite sono racchiuse in smartphone, tablet e computer, le comunicazioni, le transazioni sono diventate invisibili. Pensare di essere così vulnerabili, nelle mani di chi anche solo per ragioni narcisistiche con un solo click può far scomparire la nostra identità e giochi a fare il padrone del mondo, è agghiacciante. Michael Mann (Collateral) spinge proprio su questo dettaglio costruendo un action thriller che muove interessanti interrogativi politici ed etici.
L’haker che tenta di salvare l’America è Chris Hemsworth (Rush, The avengers), alias Thor che posa il martello e prende la tastiera del computer per diventare il genio dei conti. Al suo fianco Viola Davis, l’attrice candidata all’Oscar per The Help e attualmente in tv con la serie Le regole del delitto perfetto, nei panni di un’agente speciale coordinatrice dell’operazione di staccamento del cyberterrorista e le seta orientali Tang Wei (Lussuria – Seduzione e Tradimento) e Wang Leehom (Annihilator di Stan Lee prossimamente al cinema).
Blackhat, che uscirà al cinema il 12 marzo 2015 distribuito dalla Universal pictures, è stato girato in tantissime location da Los Angeles, passando per Hong Kong fino alla Malesia e Indonesia per dar vita ad lavoro in tipico stile Mann, che dura ben 135 minuti.
di Federica De Masi per Oggialcinema.net