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Bloopers, studenti universitari tra mistero e risate

Creato il 20 febbraio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

20 febbraio 2014 • Serie TV, Vetrina Cinema, Web Series

Dal 24 ottobre 2013 è online, su Youtube, la web serie Bloopers. La serie si presenta come un intrigante thriller comedy che racconta la bizzarra vita di un gruppo di studenti universitari fuori sede che sono costretti a condividere un appartamento. Chiaramente la routine quotidiana, caratterizzata da lezioni, bollette da pagare, lavoro da trovare e un futuro ancora incerto davanti a loro rappresentano un bel problema. Ma i problemi della vita quotidiana non sono nulla a ciò che sta per capitare ai ragazzi. Ad un tratto le loro vite saranno sconvolte, infatti, dopo che troveranno ed useranno una tavola Ouijia. E se all’esterno tutto sembra apparentemente immutato, ogni protagonista si accorgerà che dentro di lui sono cambiate molte cose.

Bloopers sembra sfruttare il filone adolescenziale e universitario, unendolo al thriller. La serie ha alla regia Gino Palummo, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Dario Ciulla e Tindaro Trimarchi. La serie è nata dalla voglia di mettersi in gioco da parte di dieci studenti universitari che, spinti dalla passione per il cinema e non disponendo praticamente di un budget vero e proprio, hanno pensato di dar vita ad un prodotto fresco e innovativo. La serie è composta da 8 episodi dalla durata di 10 minuti ciascuno. La serie è già stata apprezzata particolarmente in rete, tant’è che è stata selezionata per Rome Web Awards, in programma per il 26 aprile 2014.

Ma da cosa nasce Bloopers? Cosa ha portato 10 studenti universitari a lavorare insieme e a dare vita a questa web serie? Ce lo spiega il regista Gino Palummo.

Locandina Bloopers

Intervista di OAC all’ideatore di Bloopers

Presentiamo un po’ Bloopers. Quali sono i punti di forza della web serie e come è nata l’idea di realizzarla?
La nostra webserie nasce circa un anno fa. Il luogo esatto non lo saprei dire. Bloopers non ha un “luogo” esatto probabilmente. Ricordo che ne parlavamo nel percorso che ci conduceva al festival del cinema di Roma, sui bus, nelle metro, e sui tram. Ma ricordo anche il tavolino di un kebab, e il gazebo di un chioschetto vicino alla Basilica San Paolo. Eravamo in quattro, a volte in sei, altre in due. Ma l’idea era sempre quella: un qualcosa che rispecchiasse il nostro essere, il nostro carattere. Un qualcosa di attinente ai nostri sogni, e ai nostri anni di vita fuori sede; un qualcosa che completasse il nostro percorso da universitari “damsiani” (o cinefili), che ci ha portato a conoscerci. Tra la birretta del mercoledì e quella del sabato, abbiamo dunque deciso di mantenere i nostri personaggi reali, caricandoli, rafforzandoli, e invertendoli. Tutto ciò contornato dal ritrovamento di una tavola Ouija, che magari è un fatto accaduto realmente, o magari no. E probabilmente è questo il punto di forza di Bloopers: il confine invisibile fra ciò che è realtà e ciò che è finzione. Sia nella nostra realtà, che nella realtà del film. Ma per comprendere pienamente il senso di ciò, bisogna guardarselo Bloopers, perché da amanti del cinema, non ci piace spoilerare.

Oltre a voi, moltissime web serie di oggi puntano sul genere thriller. Perché c’è questa tendenza sia in generale che da parte vostra?
In realtà Bloopers non è un vero e proprio thriller. I thriller non fanno ridere, o almeno in genere dovrebbe essere così. Il nostro intento, fin dall’inizio era quello di strappare una risata allo spettatore, tenendolo un po’ sulle spine. Una via di mezzo. Volevamo sperimentare questo linguaggio, e vedere cosa ne sarebbe uscito. Il web poi è fatto di persone, e di cose che funzionano e non funzionano. Fra i primi successi sul Tubo abbiamo avuto webserie Thriller, e forse è proprio per questo che vi si puntano ancora le speranze. Bloopers ha aggiunto al thriller la componente comedy, per cambiare un po’ aria.

Bloopers si presenta come una web serie diversa. In cosa pensate differisca?
Per comprendere i motivi di questa “diversità” è necessario guardare Bloopers dall’inizio alla fine. Tanto per cominciare, Bloopers è composto da diversi Blooper, ovvero “errori” da set, errori sfuggiti alla segretaria di edizione. Noi i blooper li abbiamo inseriti volontariamente, con l’intento di “giocare” in un secondo momento con gli spettatori del Tubo, creando così una sorta di interazione tra noi e loro. Ma non è questa la reale consistenza di Bloopers. I veri Blooper sono i personaggi, sono gli sceneggiatori, gli attori, gli scenografi, i direttori della fotografia, i montatori, i musicisti. Anch’io mi sento un Blooper. Tutto ciò che sta attorno a Bloopers è un Blooper. Può sembrare un delirio. Magari, lo è. O magari è un piccolo indizio su ciò che accadrà.

Cosa vi aspettate da Bloopers e che risposte state avendo dai fan?
Noi ci aspettiamo innanzitutto che venga compreso dai fan quanto questo progetto ci stia a cuore, quanto lavoro ci sia dietro, e quanto sia duro lavorare a Budget Zero. Ci aspettiamo che possa aprirci un mondo, che possa formarci, migliorarci, e unirci. Vorremmo piacesse a tutti, ma i gusti son gusti. Il pistacchio non piace a molti, forse per il colore, o per il gusto forte. Comunque, pensandoci bene, è un gusto strano, e la cosa bella è che a qualcuno piace sperimentare sapori sul proprio palato. Perciò il gelato al pistacchio continua ad esistere. Per Bloopers, finora almeno, il feedback generale è stato positivo. Almeno all’88% azzardando una cifra. Essendo partiti da zero, le visualizzazioni ci son state, i commenti pure, positivi e negativi. E’ bello sentirsi chiedere della puntata successiva, del quando, del “cosa”. Dal momento che non ci da niente nessuno, il fan è ciò che ci da la forza di continuare, fondamentalmente. Spero vi piaccia il pistacchio.

State già pensando a una seconda stagione di Bloopers o avete qualche altra web serie in programma?
Di idee ce ne sono tante, sia per Bloopers che per altro. Per ora pensiamo a questa stagione, che sta già mettendo a dura prova tutti noi. Vedremo alla fine, dal riscontro con il pubblico, come comportarci. Sarebbe sicuramente un sogno, vedere un “2″ accostato alla scritta “Bloopers”. Magari con un sottotitolo tipo “il forziere fantasma dell’arca maledetta”, che fondamentalmente non c’entrerebbe nulla con la prima stagione, ma significherebbe che l’irrazionale avrà preso il sopravvento sulla ragione, che la fantasia avrà varcato il confine, che avremo trovato un produttore, e che questo produttore avrà accettato l’assurda idea di investire su un’arca.

La prima puntata di Bloopers:


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