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Strano destino quello di Blue Valentine: presentato in pompa magna al Sundance del 2010 , poi a Cannes nello stesso anno e a una miriade di festivals specializzati tra il 2010 e il 2011. Poi l'oblio lo ha inghiottito nonostante avesse anche portato a casa una nomination come miglior attrice protagonista per Michelle Williams. Poi complice il sempre crescente successo di Ryan Gosling quello che era diventato a tutti gli effetti un fondo di magazzino rigettato da tutti e vista la concomitante uscita anche del film successivo di Cianfrance, Come un tuono sempre con Gosling e con Bradley Cooper tra gli altri, Blue Valentine è assurto a quasi oggetto di culto ed è stato recuperato con "soli" tre anni di ritardo..
Il film di Cianfrance in effetti è uno strano oggetto filmico: se a raccontare una storia d'amore sono buoni un po' tutti a raccontarla frammentando così l'unità temporale non è proprio roba alla portata del primo che passa.
La cosa che colpisce primariamente di Blue Valentine è la sua strutturazione rapsodica che se ne va allegramente a spasso avanti e indietro nel tempo e che a conti fatti si dimostra uno strumento eccellente per raccontare l'eutanasia di un amore seguendone i vari passi in modo trasversale.
E' come se il regista si mettesse in riva a uno stagno, gettasse un sasso nell'acqua e si divertisse a vedere quanti cerchi fa in un film che procede a cerchi concentrici e che somiglia più a un puzzle emotivo che a un percorso comune insieme, quello che dovrebbe essere una storia d'amore.
Qui invece il burattinaio con la macchina da presa si diverte a mescolare le varie tessere del mosaico e la partita non la vince chi rimette assieme tutti i pezzi ma solo chi riesce a venirne fuori il più integro possibile.
E tra Dean e Cindy è arduo stabilire se esiste un vincitore o uno sconfitto.
Probabilmente sono sconfitti tutti e due e l'unica loro ancora di salvezza è quella bambinetta festosa che è l'unico segno tangibile rimasto di quello che è stato il loro amore.
Michelle Williams è perfetta nella parte, Gosling a volte sovraccarica le sue battute.
Blue Valentine all'inizio lascia abbastanza perplessi proprio per via della sua struttura filmica particolare che richiede un surplus di attenzione e di partecipazione da parte dello spettatore, ma poi attrae con la sua forza centripeta dentro una vicenda di straziante normalità.
A volte Cianfrance eccede in rifiniture, ha un'ansia nel raccontare che magari non fa fluire tutto armonicamente , ma sono peccati per generosità.
Quindi sono perdonabili.
( VOTO : 7 / 10 )
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