È da sempre dipinta come il luogo dei privilegi, degli stipendi e delle pensioni d’oro, l’unico posto in Italia dove la spending review non è stata applicata “in nome dell’autonomia”. Eppure la Regione Siciliana potrebbe presto vedere offuscata, forse sarebbe meglio dire tagliata, la luce (e il telefono) di tanta abbondanza.
Perché tra appalti da 42 milioni di euro per una fornitura di pannoloni alle aziende ospedaliere, segretari generali andare in pensione con un milione e mezzo di buonuscita, e trentamila dipendenti che ne popolano corridoi e palazzi, alla fine gli amministratori regionali hanno dimenticato di pagare le bollette per la fornitura della corrente elettrica e per le linee telefoniche. Una “svista” non indifferente dato che il debito della Regione nei confronti dell’Enel è pari a 3 milioni e 565 mila euro, mentre un altro milione spetta alla Telecom, per un totale di 4 milioni e mezzo di bollette non pagate.
Non certo bruscolini, dato che le due società erogatrici dei servizi, dopo aver inviato decine di solleciti, sono pronte a staccare i fili di corrente e telefono a tutti i palazzi della Regione Siciliana. E non si tratta solo di ipotesi, ma di fatti conncreti dal momento che la vicenda è stata inserita in una delibera dell’assessore alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti.
“A fronte dell’eccessivo protrarsi della situazione debitoria pregressa, e del ritardo nei pagamenti del 2013, sia Enel che Telecom stanno avviando le procedure per la sospensione dei relativi servizi” scrive l’assessore. Come dire che il “taglio” di luce e telefono è tutt’altro che un’ipotesi velleitaria. Anzi l’assessore parla anche di un ulteriore debito della Regione nei confronti delle due aziende, relativo al 2013. Oltre ai quattro milioni e mezzo di euro di bollette non pagate per il 2012, la Regione deve quindi altri soldi a Enel e Telecom. Cifre che per i primi otto mesi del 2013 si aggirerebbero intorno ai cinque milioni di euro, per un totale che sfiorerebbe, facendo due calcoli, quasi i dieci milioni.
In una qualsiasi azienda privata, un debito del genere basterebbe per dare il via al totale oscuramento di contatori elettrici e centralini telefonici. La Regione però non è un’azienda privat, ed Enel e Telecom hanno addirittura provato a proporre uno sconto: quattro milioni e cento mila euro invece dei quattro milioni e mezzo dovuti per il 2012. La Regione però non può accettare lo sconto, dato che dovrebbe prima chiedere un parere all’Avvocatura: i tempi si allungherebbero e nel frattempo uffici e palazzi regionali potrebbero trovarsi presto al buio causa morosità. L’unica soluzione è pagare subito e cash.
In alternativa, manager super retribuiti, deputati e dipendenti regionali con stipendi da favola continueranno a godersi i privilegi garantiti dalla Regione Sicilia in un clima più romantico: lume di candela e in silenzio.