Bollettino di guerra da Paese civile
Posted on 16 marzo 2012 by Alessandra Bollettino di guerra da Paese civileMa che sta succedendo nel nostro Paese?
Ho aperto le homepage di due quotidiani online tanto per sapere le notizie del giorno e sono rimasta basita! “Martellate alla moglie” , e poi ancora “Cantù, ragazza di 20 anni aggredita e violentata”, o anche “abusi su ragazzine” e per chiudere l’elenco degli orrori “stupro di gruppo su una ragazzina a Foggia”, con tanto di particolari su come gli altri ragazzini l’hanno costretta, tanto per dare l’ispirazione anche ad altri!
Non è cronaca ma un vero bollettino di guerra. Dall’inizio dell’anno, donne morte, uccise senza motivo da mariti o stuprate da un solo uomo o da un gruppo. Spesso i colpevoli non appartengono alle categorie più scontate, quelle dei pazzi o degli stranieri, ma sono persone normalissime, ragazzi di buona famiglia, uomini rispettabili, mariti tranquilli. Ma se anche fossero malati di mente o stranieri culturalmente disadattati, mi sembra che ciò non giustifichi l’assenza assoluta di uno Stato che permette che chiunque possa macchiarsi di tali crimini. Quindi, comunque la si guardi, è tutto Made in Italy questo orrore. E tutto raccontato dai giornalisti come se fosse ordinario! Solo che non posso accettare che i giornali ci propongano questa come la NORMALITA’!
Non posso credere che, di fronte all’accumularsi di simili cronache, nessuno salti dalla sedia, urli al MASSACRO e cerchi di trovare delle contromisure per quello che succede. Probabilmente perché sono solo donne? Che una donna muoia tra le mura domestiche per mano di un congiunto so che in molti posti è accettato e lo era anche da noi. Ma per quanto ancora ci trascineremo nella coscienza il retaggio di questo passato la cui fine è stata da tempo ratificata? Quando smetteremo di pensare alle donne come ad oggetti “eliminabili” o giocattoli da usare per trasgredire, per passare una serata brava per poi buttarle via?
Di tutti gli stupri avvenuti, nessun risalto è stato dato al fenomeno sociale, specie tra i minorenni. Eppure è un campanello d’allarme fortissimo al quale bisogna dare ascolto! I numeri parlano chiaro: ESISTE UN PROBLEMA NAZIONALE! E non basta sbattere in prima pagina le foto di volanti della polizia per dare all’accaduto una parvenza di sicurezza. Le forse dell’ordine non ci sono MAI quando succedono i fatti. Arrivano sempre dopo! Non è un’accusa: è una constatazione! Mentre noi non possiamo difenderci. Anzi, il messaggio sembra voglia dire: “Guardate che cosa succede? Donne, cercate di stare attente! Cercate sempre la protezione di un uomo, in divisa o senza. Per voi non è tranquillo andare in giro da sole!”
Ma che Stato è quello che non garantisce la parità neanche per andare a comprare le sigarette, per uscire a divertirsi in discoteca, come per la ragazza de L'Aquila, per fare una passeggiata alla Caffarella o per vivere i propri 14 anni serenamente?
E se a subire questi crimini fossero gli uomini?
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