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Quello che gli uomini preferiscono…

Creato il 12 agosto 2012 da Controcornice

Quello che gli uomini preferiscono…La mia prima reazione è sicuramente un bel “echisenefrega” che parte dritto da dentro!   Dedicare tempo a commentare un articolo come quello di Libero è uno spreco di energie.   Cosa preferiscono gli uomini e che i miei rotoli potrebbero avere su di loro un effetto anti stress non è certo una notizia che mi illumina la giornata!  Di idiozie del genere sono pieni i giornali e  quindi non ho ritenuto di dover perderci tempo!

Ma poi ci ha pensato Femminismo a Sud a far partire la riflessione, correlando questo mirabile articolo di giornale  al gossip di bassa lega che ha contraddistinto le ultime olimpiadi. Non c’è da sorprendersi che sia successo proprio nell’edizione di Londra,  vista la tradizionale predisposizione inglese per il gossip. Ma non giustifica il comportamento di testate giornalistiche di altre nazioni che si sono divertite a punzecchiare le atlete e a mettere a dura prova la pazienza degli spettatori, realmente appassionati di SPORT!

L’ultima è lo pseudo video hard montato dalla NBC, che ha scatenato le proteste di tanti sportivi per la solita strumentalizzazione che è stata fatta dei corpi delle atlete, ripresi dalle telecamere durante le gare per trasformarle in conigliette di PlayBoy, loro malgrado! 

Ci vuole davvero FAIR PLAY per non scatenare la rissa mediatica!   

Ma la mia linea è sempre quella di prendermi,  per prima cosa, le mie responsabilità e poi analizzare il comportamento altrui.

Quando parlo di mie responsabilità intendo di noi donne, in quanto, è indubbio che questi attacchi colpiscono  tutte. E’ evidente che certi articoli sono tentativi di screditare questa o quell’atleta in quanto donna con l’aggravante di essere brava e di aver osato intaccare l’immagine e l’ego maschile.

Chi risponde a questi attacchi, come giustamente fa Femminismo a Sud, lo fa con la consapevolezza di chi si impegna da anni per raggiungere l’equilibrio tra i generi e sa riconoscere perfettamente i tentativi reazionari per bloccare questo processo. Ma questa consapevolezza non è condivisa da tutte le donne, e  ancor meno, dalla maggior parte degli uomini.

Sono certa che un articolo come quello di Libero ha fatto sorridere tante delle over size 42, che avranno pensato di avere una chance nella corsa alla conquista di un uomo.  Quante Bridget Jones ci sono in giro? Sicuramente non leggono i nostri blog, ma magari l’articolo di Daniela Mastromattei l’hanno letto!  Per capirci, se la maggior parte delle donne fosse come Zoe Smith, probabilmente certi articoli sarebbero relegati ai giornali specializzati in gossip e non in testate nazionali, finanziate con soldi pubblici, e quindi anche miei! Fino a quando la consapevolezza dell’esistenza di uno squilibrio tra i generi non avrà raggiunto un numero sufficiente di persone, questi fenomeni si verificheranno.

Quindi un punto a nostro sfavore è il fatto che ancora tante donne non sanno rispondere con un sincero e sano “Me ne frego” ai, neanche tanto velati, tentativi di sminuirle e ridurle a mero oggetto di desiderio maschile!  

D’altra parte mi sono posta la domanda del perché c’è tanto accanimento nei confronti delle donne o di cosa porta tanti giornalisti a occuparsi di notizie che sembra abbiano come unico scopo quello di ricordare alle donne stesse quale è la loro funzione al mondo: compiacere l’uomo!

Ecco, questo punto lo vedrei come un segnale: infatti nessuno si preoccuperebbe di investire tanto tempo e parole per qualcosa che è già in essere. Infatti, se le donne fossero convinte che l’opinione maschile sia l’unica possibile, non credo servirebbe sprecare pagine e pagine per dimostrare questa tesi. Evidentemente il popolo della consapevolezza sta aumentando sempre di più tra gli uomini e le donne e non solo in Italia.

La virilità nella sua accezione più tradizionale è uno status difficile da mantenere. Richiede continue prove di affermazione, il rifiuto di ciò che può far emergere le proprie umane debolezze e la sopraffazione di quello che si ha bisogno di considerare il sesso debole.  Anche una semplice competizione sportiva può mettere in crisi un così fragile equilibrio e scatenare una guerra tra generi.  Specialmente quando il sesso debole non è più tanto disposto a farsi considerare tale e partecipa, gareggia e soprattutto vince con la consapevolezza di chi sa quanto vale. 

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