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Bonali (Pd): “Commissione cultura autocratica, che si ritrovino tra loro. Abbiamo proposto un ordine del giorno e l’hanno cancellato”

Creato il 30 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

La croce resta ancora la Commissione cultura. Per le opposizioni, in particolare il Pd, rimane un luogo istituzionale di confronto, per il Pdl non esattamente. Cremona spesso si divide sull’importanza delle commissioni: più in Provincia però, dove la Lega è sempre presente e il Pdl no, che in Comune. Ora spuntano guai anche in Comune. Il Pdl non accetta alcun confronto sulla cultura: bisogna discutere solo di quello che è già stato deciso in giunta. L’assessore De Bona esce dalla giunta con un obiettivo che la Commissione non può minimamente cambiare. Nemmeno il percorso inverso – caso mai fosse utile – dalla commissione alla giunta, s’è mai verificato.

L’11 di giugno il Pd ha presentato un ordine del giorno per una commissione cultura convocata da un quinto dei consiglieri (otto su quaranta, e il Pd ne ha 13 in tutto), ma quei punti proposti all’ordine del giorno non sono stati inseriti. La Commissione cultura quindi è stata discretamente disertata. Daniele Bonali (Pd): “Io avevo anche altri impegni di lavoro e non mi sono presentato, l’intenzione però era proprio quella di non andarci. C’è una ragione istituzionale: l’ordine del giorno che avevamo proposto per l’11 di giugno è stato cassato in maniera autoritaria. Ora è stata convocata la commissione, ma con tutt’altro ordine del giorno. Se il modello è questo qui, l’autocrazia, che si ritrovino tra loro”.

Si può essere essere d’accordo o no, ma perché questa proibizione? La conversazione, il confronto civile è diventato un tabù.

“Da parte nostra non si possono accettare limitazioni alla discussioni come quelle che stanno imponendo loro” continua Bonali. Ma l’argomento interessa ai cittadini? Questo discorso non avrà l’odore delle stanze chiuse e delle sale impenetrabili? C’è chi sostiene che il consigliere comunale del Pd Bonali non fa proposte. C’è una questione di metodo, però, rivendicata da Bonali: “Le discussioni si fanno quando c’è chi propone e chi ascolta. Poi ci sono persone che ripropongono e altre che ascoltano a loro volta. Questa era la tecnica democratica inventata dai greci. Purtroppo qui ci sono persone che devono solo ascoltare: a queste manfrine qui è bene che, a 36 anni, io non partecipi. Mi vergognerei di me stesso”.

Bonali avrebbe voluto ricevere spiegazioni sulla mostra che hanno fatto saltare, l’Arte e il Torchio: “Non ci hanno più fatto sapere niente. Hanno speso 70mila euro per la notte dei musei e non hanno un piccolo contributo per una biennale internazionale”.

Il discorso che ha fatto Mauro Fanti va ricordato, per Bonali: “Chi sta rappresentando questa maggioranza di Perri? La Lega ora si è posta all’opposizione, i transfughi come li chiamo io sono passati dall’altra parte solo per tenere in piedi questa maggioranza. Chi rappresentano? La maggioranza ora non ha più  nulla di democratico. La realtà è questa. La gente continua a chiedermi: dimmi che cosa faresti tu alla cultura? Ma sarà il candidato sindaco, se vincerà, a dare un incarico di assessore. Ora le idee le abbiamo e al programma ci stiamo lavorando: sarebbe però svilente dirlo prima, senza che ancora abbiamo un candidato sindaco”.

Inutile porsi come eventuale assessore se non c’è nemmeno il sindaco. Il Pd su questo punto pare irremovibile. Si insiste tanto nel porre certe domande (che cosa fareste voi?) perché la delusione c’è. Gli eventi culturali sono molti, eppure il tempo li consuma e li cancella. Non lasciano il segno e non creano nulla. Altrove la cultura è una risorsa di rilievo, che può dare slancio anche ad alcuni settori dell’economia, a Cremona di questo non si può parlare.

Assente dalla Commissione cultura Daniele Bonali è andato a Salò per partecipare all’organizzazione di una manifestazione, una delle tante della bella cittadina sulla sponda bresciana del lago di Garda. Anche a Salò, fra l’altro, si organizzano iniziative dedicate alla liuteria: “E su certi aspetti sono più avanti di noi”. Che affronto! E proprio da Salò! Come si fa a non sospirare di malinconia?

 


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