Ho avuto tra i miei libri 'Acciaio' per caso, lo avevo regalato ad una mia amica che dopo averlo scartato mi aveva guardato con occhi dispiaciuti dicendomi 'L'ho già letto!', però aggiunse - 'tienilo tu, leggilo, ti piacerà'.
E così per lei ho preso due libri meno conosciuti ed io mi sono tenuta Acciaio.
Silvia Avallone
Un bel tomo di quasi 400 pagine che pensvo non sarei riuscita a finire quest'anno visto il pochissimo tempo che riesco a ritagliarmi, mio malgrado, per leggere.
Ebbene, non appena inziato, questo libro è diventato così piacevole da leggere che la sera era per me un rito leggerne almeno una pagina.
La storia è ambientata in Italia, più precisamente a Piombino, in Liguria, di fronte all'Isola d'Elba e tutto ruota intorno ad una acciaieria, la Lucchini ed attorno ad essa le storie di famiglia e amicizia che si confrontano tutti i giorni con questa realtà.
-La storia -
Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male. Silvia Avallone racconta un'Italia in cerca d'identità e di voce, apre uno squarcio su un'inedita periferia operaia nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più.
Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna, dove si è laureata in filosofia. Questo è il suo primo romanzo.