Il boss Nicola Pignatelli, 43 anni, latitante dal 2011 e ricercato per 416 bis e reati di droga è stato localizzato a Juan Dolio, a Santo Domingo, ed arrestato dagli uomini del Servizio Centrale Operativo (Sco) della Polizia, in collaborazione con l’Interpol di Roma e con gli uomini della questura di Reggio Calabria. L’operazione assume particolare rilevanza poiché si tratta di uno dei cento latitanti più pericolosi, presente nell’apposita lista del Ministero dell’Interno, sul quale pende una condanna a tredici anni e sei mesi in primo grado perchè ritenuto essere l’elemento di vertice della cosca “Mazzaferro-Ursino-Aquino” di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di uno dei più potenti cartelli della ‘ndrangheta dedito al traffico internazionale di droga e si ipotizza, dunque, che il boss Nicola Pignatelli si trovasse a Santo Domingo proprio per questioni “di affari” legate al narcotraffico internazionale.
Il boss Nicola Pignatelli era finito nel mirino delle attività investigative degli inquirenti a seguito di diverse azioni, condotte tra gli anni ’90 e il 2009, volte a condizionare appalti pubblici nell’area Jonica Reggina e, in particolare, quello per la ristrutturazione del Lungomare di Gioiosa Jonica, al fine di favorire gli imprenditori graditi al cartello mafioso. Le indagini avevano permesso di svelare strutture e modalità operative del gruppo criminale e di comprenderne le azioni e le aree di interesse nell’ambito del narcotraffico internazionale.
Grande soddisfazione per il buon esito dell’operazione è stata espressa dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti che ha evidenziato l’importanza dell’arresto del boss Pignatelli anche in chiave di vittoria dello Stato, che ha dimostrato di riuscire a contrastare in maniera efficace la criminalità organizzata e le organizzazioni criminali dedite ai traffici internazionali di stupefacenti. In tal senso è da sottolineare l’importante sinergia esistente tra il Sco (Servizio Centrale Operativo) e la Dda di Reggio Calabria. Con grande soddisfazione si è espresso anche il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri che ha sottolineato come l’operazione che ha condotto all’arresto del boss Nicola Pignatelli a Santo Domingo “testimonia la credibilità della Procura della Repubblica di Reggio Calabria sullo scenario internazionale e la capacità, ormai d’elite, della polizia giudiziaria italiana di fare indagini efficaci”.