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Bossi e la moneta padana: magari dal dito medio

Creato il 13 dicembre 2011 da Elvio Ciccardini @articolando

Bossi e la moneta padana: magari dal dito medioSicuramente Bossi non rappresenta l’idealtipo di Babbo Natale. Ancora meno quello della Befana. Eppure, la annunciata moneta padana ha il sapore della plastica d’oro che avvolge le monete di cioccolata che i bambini trovano nella calza il 6 Gennaio.

A Milano, Umberto Bossi ha affermato che l’euro è kaputt. Il che non è troppo lontano dalla realtà. Il problema tecnico, però non si risolve con il constatato decesso. Anzi, dovrebbe muovere verso interventi per agire positivamente sulle sorti di un “investimento collettivo”, quale è la scelta di una moneta di conto per una nazione o per un aggregato di nazioni…

Lo stesso egoismo espresso da Bossi, viene poi considerato, dallo stesso, come il male dell’Europa. Il Senatur prevede che del fondo salva Stati “non se ne farà nulla”, poichè “nessuno vuole metterci i soldi”. E’ facile pensare che senza solidarietà nessuna grande riforma politica possa essere realizzata. Pertanto, senza politici capaci di veicolrne il valore, ogni aspettativa del cittadino è vana. L’egoismo, purtroppo, si batte solamente con la definizione di un obiettivo, a sua volta egoistico, superiore.

In ogni caso, parlando del post-euro, Bossi è sicuro che senza l’euro, non si ritornerà alla lira, ma la Padania avrà la sua moneta. E’ evidente che nell’incapacità di poter contribuire costruttivamente ad un processo di riforme nazionali e comunitarie, si preferisca creare fratture e rilanciare il gioco degli strappi istituzionali.

Peccato che Bossi non dica che una moneta ha bisogno di un territorio, ancor prima di un mercato. Ha bisogno di tassi di cambio definiti, seppur variabili. Ha bisogno di istituzioni monetarie. Ha bisogno di una riconoscibilità e legittimità internazionale. Infine, ha bisogno di Banche. Altrimenti si tratterebbe di moneta illegale o criminale. Prima o poi la fantomatica moneta di Bossi dovrà fare i conti con i banchieri.

A ciò bisogna aggiungere che una tal moneta padana sarebbe l’espediente per la creazione di altre monete regionali europee. Rischio che nessuna nazione del continente vuole realmente correre ed è per questo che la moneta padana non nascerà mai, insieme a tanti altri motivi tutti di utilità esclusivamente padani.

Dovendo ragionare sul piano prettamente economico, avremmo due possibili scenari. Il primo è che la moneta padana sia una moneta forte rispetto alle altre. Il che equivale a rendere meno competitivi i prodotti padani rispetto a quelli non padani. La Padania avrebbe una moneta forte che non sarebbe in grado di creare sviluppo interno. Il secondo scenario è quello di una moneta debole che si possa svalutare. Il problema è che tutta l’area euro si basa su tassi di cambio fissi e che operazioni di svalutazione monetaria sono sempre viste dai mercati (anche se non si sa bene il perchè) negativamente. Il che renderebbe fragile l’economia padana e la imbriglierebbe in sistemi internazionali che non sarebbe in grado di gestire. Ovviamente, ciò nel caso di decesso dell’euro.

Sarebbe diverso se l’euro rimanesse e la padania si creasse un mercato interno tutto suo con una moneta propria. Anche in questo caso gli scenari potrebbero essere almeno due. La Padania potrebbe sfruttare i vantaggi dell’euro senza farsi carico dei costi dell’unione. Ci sarebbe da capire perchè mai l’unione europea, con dentro l’Italia, dovrebbe mantenere un ennesimo stato satellite, che prima o poi sarebbe cannibalizzato dalla competizione territoriale internazionale o rifagocitato nell’area euro. L’alternativa è l’isolamento. Ma chi lo andrebbe a spiegare agli industriali del nord che delocalizzano?

In realtà Bossi e la Lega Nord non hanno scelta. Stanno semplicemente facendo leva su un sentimento romantico che non trova alcuna applicazione dal punto di vista tenico o pratico.

Sarebbe più efficace una provocazione che portasse alla manifesta volontà di passare dallo standar monetario dell’euro a quello del dollaro o, ancora più provocatorio, quello dello yuan.

Anche in questo caso si tratterebbe di una provocazione non credibile. Tuttavia, sposterebbe l’attenzione su un problema, quello della riforma del sistema monetario internazionale. E’ dagli anni 70, in particolare dal 1973, che il mondo commercia senza un reale sistema monetario, degno di questo nome. E forse sarebbe l’occasione per trasformare Bossi da politicante del dito medio, a politico, provocazioni a parte.


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