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Boston, messaggio a Miami. Memphis castiga ancora Durant

Creato il 08 maggio 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

Semifinali conference Nba: i Celtics dominano gli Heat in casa e accorciano sull’1-2, con Rondo che gioca con un gomito lussato. I Grizzlies risalgono da -16 e si portano sul 2-1 battendo i Thunder all’overtime, traditi da un deludente Durant

Jeff Green cerca la palla difendendo su LeBron. Afp
Jeff Green cerca la palla difendendo su LeBron

Boston torna a giocare con grande personalità e domina Miami, Memphis, invece, recupera un passivo di 16 punti e supera Oklahoma City al supplementare.

Boston Celtics-Miami Heat 97-81 (1-2 nella serie)

I Celtics tornano a difendere come si deve e superano gli Heat in gara-3 grazie alla produzione della coppia Garnett-Pierce e al coraggio di Rajon Rondo. Dopo le due opache prestazioni in Florida, Boston torna in carreggiata giocondo con l’intensità che la contraddistingue e sfruttando al meglio tutti i mismatch. Garnett domina un deludentissimo Bosh (1/6 dal campo), LeBron James incappa in una serata poco brillante, Bibby non mette nessun punto a referto e nemmeno la sorprendente produzione della panchina aiuta coach Spoelstra. Rondo poi mostra un incredibile coraggio, tornando sul parquet nell’ultimo quarto e dando il suo contributo giocando in pratica con una mano sola, dopo essersi lussato il gomito sinistro in uno scontro con Dwyane Wade. I padroni di casa partono con il piglio giusto e fanno subito capire agli Heat di aver cambiato registro rispetto alle due gare in Florida. Garnett fa quello che vuole contro Bosh e Boston resta davanti. Si rivede finalmente anche Shaq, che entra a 2’41’’ dalla fine del primo quarto. Gli Heat però provano a rispondere con i punti di Anthony e Chalmers, tornando sotto nella prima parte della seconda frazione. Un parziale di 10-0 permette poi agli ospiti di passare a condurre, Boston risponde nel finale del primo tempo ma all’intervallo è sotto di due lunghezze. Tutta un’altra musica nella ripresa. La difesa dei Celtics diventa asfissiante, Miami così cala alla distanza. Garnett e Pierce spingono subito i padroni di casa a un break di 16-4 all’inizio del terzo quarto che li porta al +10. I Celtics prendono possesso del match e lasciano a LeBron e compagni soltanto le briciole. A metà frazione però il fallo di Wade mette k.o. Rondo facendo trattenere il fiato all’intero TD Garden. Il playmaker di Boston si procura la lussazione al gomito sinistro e torna negli spogliatoi. Sembra impossibile rivederlo in campo in gara-3, invece il giocatore sorprende lo stesso Doc Rivers ripresentandosi in panchina pochi minuti dopo, accolto da una standing ovation da brividi. Rondo torna in campo all’inizio dell’ultimo quarto ma è praticamente impossibilitato a usare la mano sinistra. No problem, con una sola mano dà il suo contributo e i Celtics scappano via all’inizio della frazione. Lo stesso Rondo li porta al +18 a 6’13’’ dalla sirena andando a schiacciare in solitudine. Partono i titoli di coda e Boston fa capire a Miami che non sarà per nulla facile sbarazzarsi dei campioni in carica nella Eastern Conference.

Boston: Garnett 28 (13/19, 0/1), Pierce 27, Allen 15. Rimbalzi: Garnett 18. Assist: Rondo 11. Miami: Wade 23 (7/14, 1/5), Chalmers 17, James 15. Rimbalzi: Anthony 11. Assist: Wade 7.

La delusione di un deludente Kevin Durant a fine partita. Ansa
La delusione di un deludente Kevin Durant a fine partita

Memphis-Oklahoma City 101-93 (2-1)

Ennesima prestazione tutto cuore per i sempre più sorprendenti Grizzlies, che trovano il modo di riprendere un match che sembrava appannaggio di Durant e compagni, andando a vincerlo con la personalità delle grandi squadre. Non c’è solo lo zampino del solito Randolph, contro i Thunder nel secondo tempo coach Hollins si affida a un quintetto basso e a fare la differenza ci pensano Conley, Mayo e Allen. Tanti rimpianti, invece, per i Thunder, che incredibilmente smettono di giocare nell’ultimo quarto dopo aver dominato i primi tre periodi e subiscono la clamorosa rimonta. Okc prende la misure a Randolph e Gasol nel primo tempo incanalando subito il match sui binari preferiti. Durant e Westbrook non tirano con grandissime percentuali ma la loro produzione basta e avanza, così gli ospiti rimangono saldamente davanti andando negli spogliatoi, a fine primo tempo, in vantaggio 51-43. Memphis nel terzo quarto sembra non riuscire a trovare risposte alla disciplina tattica dei Thunder. In attacco i padroni di casa fanno confusione, Oklahoma City ringrazia e scappa via, arrivando al +16 nelle battute finali del terzo quarto. Sembra lo sprint decisivo, ma coach Hollins prova a giocare la carta del quintetto basso. La scommessa paga, ma Okc ci mette del suo giocando senza la giusta contrazione. Memphis torna sotto con un parziale di 13-2 e incredibilmente riesce a riprendere i Thunder che, traditi da un deludente Durant, segnano soltanto 10 punti nell’ultimo quarto. I Grizzlies trascinano il match al supplementare e con in mano l’inerzia della gara dominano l’overtime sfruttando gli errori in attacco (3/12 dal campo nella frazione) degli ospiti. “Questa e’ una sconfitta difficile da digerire – ammette Kevin Durant – eravamo in vantaggio di 13 punti nell’ultimo quarto, non capisco cosa sia successo ma nei playoff non si possono perdere partite in questo modo”.

Memphis: Randolph 21 (8/21, 0/1), Conley, Mayo 18, Gasol 16. Rimbalzi: Randolph 21. Assist: Conley, Mayo 4.
Oklahoma City: Westbrook 23 (6/19, 1/3), Durant 22. Rimbalzi: Perkins 13, Durant 12. Assist: Westbrook 12.

tratto da gazzetta.it



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