Magazine
Così come le sigarette, anche i giornali andrebbero venduti col filtro. Quando uno sprovveduto si spara ad esempio una Gitanes senza filtro, i polmoni prendono fuoco, gli occhi si spalancano e si annacquano, il volto impallidisce di colpo. E' allora possibile assistere ad un fenomeno che che nel teatro brechtiano prende il nome di straniamento. Con la sola differenza che il distacco emotivo, piuttosto che prodursi nel rapporto attore-pubblico, si verifica fra attore (fumatore) e realtà circostante. E' evidente che la stessa cosa capita allo sprovveduto che legga un giornale senza filtro. E' piuttosto inquietante imbattersi in costoro subito dopo l'assunzione della dose giornaliera: essi sono come assenti a se stessi ed in balìa della firma di turno, di cui ripetono ossessivamente concetti e opinioni. Uno straniamento alquanto pericoloso per sè e per i malcapitati che si trovano incolpevolmente nei loro paraggi, vittime designate di una logorrea "per conto terzi" simile a quella di Linda Blair nelle fasi cruciali de "L'Esorcista". Se i miei auspici trovassero realizzazione, la figura del giornalaio verrebbe di colpo qualificata: a lui spetterebbe infatti il compito di porgere al lettore di turno la versione CON o SENZA FILTRO di Repubblica, Libero, La Stampa, etc. etc.. Una missione in piena regola, con effetti dirompenti sulla società.