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Brevi riflessioni sulla situazione politica italiana, aprile 2013. Governi, governicchi e quaquaraqua.

Creato il 27 marzo 2013 da Coriintempesta

governissimo

di: Matteo Guinness

La nomina dei presidenti della Camera e del Senato è stata opera di accordo segreto fra PdL e Pd e i parlamentari del Movimento cinque stelle non se ne sono accorti; questo nella migliore delle ipotesi, ossia a non voler pensar male.

Tutti quanti abbiamo espresso un minimo di interesse per il rinnovamento apportato da un gruppo capace di mettere in difficoltà partiti che hanno perso ogni credibilità, ma nessuno pensi che i problemi dell’Italia siano quelli messi ai primi punti del programma di governo di Bersani e aspiranti alleati (PdL). Legiferare per evitare sprechi in politica è solo un atto dovuto e di minima educazione politica e la riforma elettorale, se verrà fatta, avrà l’unico scopo di far perdere seggi al Movimento cinque stelle.

A meno che, per chi è fedele al detto che “a pensar male ci si indovina sempre”, non si metterà ai primi punti di un programma argomenti come wifi libero, blocco della tav… ossia immense fesserie, che però il movimento grillino potrebbe considerare e propagandare come questioni interessanti. Per ora non sembrano esserci altre strade capaci di sbloccare la situazione, e la prova l’abbiamo svelando il chiaro bluff di Bersani che parla di un governo a due binari (un’altra fesseria che dobbiamo subire): ma più realisticamente chi vuole un governo di “sinistra” sta sperando nella morte per vecchiaia di Silvio Berlusconi.

Un governassimo mascherato è quindi molto probabile, l’interesse di Pd e PdL oggi come oggi non è affrontare i drammi italiani, bensì fare una legge elettorale che gli consenta di riprendersi i voti che hanno perso a favore di Grillo (http://coriintempesta.altervista.org/blog/ma-quale-sistema-elettorale/). Il Partito Democratico già ha offerto al PdL questi risultati in cambio di un appoggio segreto al proprio governo: ossia di segreto c’è poco, ma basta ingannare la pancia elettorale dei due partiti e portare a casa il risultato.

Anche i cinque stelle soffrono questo stallo, ed hanno un limite forse troppo grande: la formazione di quasi tutti i parlamentari è culturalmente fallimentare (lo provano gli elogi alla Boldrini) e vede in maniera positiva una immaginifica società civile. Bisognerebbe sperare che la guida di Grillo rimanga salda, ma nemmeno in questo caso ci sarebbe la garanzia correttezza. Lo stesso Grillo è scivolato nella propaganda più becera a pochi giorni dal voto riscoprendo tematiche “stataliste” quando fino a poco tempo prima (e chiaramente non lo filava nessuno) si definiva un capitalista vero. Ma è per lo “statalismo” che è stato votato da milioni di persone: gli italiani di oggi vogliono casa e lavoro (e reddito di cittadinanza) nessun altro tema può essere espressione della nazione, men che meno l’ambientalismo (pensiamo ai parametri di Kyoto, tutti rispettati dall’Italia che non inquina più perché… non ha più industrie!!).

Già anni addietro avevamo segnalato la triste parabola che minaccia il futuro del partito grillino: un successo al quale avrebbe fatto seguito l’inutilità politica. (http://coriintempesta.altervista.org/blog/lettera-aperta-a-beppe-grillo-e-ai-grillini )

Per spezzare l’immobilismo e peggio ancora per spazzare via anni di politica anti-italiana, bisogna assolutamente superare l’attuale situazione, sia su un piano internazionale, che nazionale.

1) “…la verità è che in Italia, come nel resto dell’Europa occidentale, manca la sovranità!

Nel nostro Paese sono presenti migliaia di militari americani, giunti per assicurarsi la nostra terra alla fine della seconda guerra mondiale e mai più andati via! Ma non è questione dei soli militari. Il fatto è che i politici che voi attaccate (giustamente) per la loro corruzione ed incapacità, non hanno realmente nessun tipo di potere. Essi sono solo marionette mosse a piacimento dai burattinai internazionali, dagli Stati Uniti, dalle Organizzazioni transnazionali, finanziarie e non, da questi controllate. Come potete pensare di raggiungere i vostri obiettivi andando ad operare sull’effetto della malattia (i nostri parlamentari e tutto il sistema politico italiano) senza invece agire sulla sua causa (il complesso del sistema politico ed economico atlantico)?”

2) “Per ritornare a Berlusconi, è evidente come la contrapposizione così naturale nella politica italiana sia tornata e con il biscione abbia forse toccato il livello più alto: considerato lui stesso inaccettabile e fatto oggetto di ostracismo continuo e a tratti esagerato (di nuovo, con tanti saluti per i contenuti politici), ha risposto con la stessa tecnica attaccandosi ad un ridicolo anticomunismo. E di nuovo la storia si ripete in farsa, dove potevano esserci ideali a contrapporsi su un piano politico (il fascismo contro il comunismo per esempio, o il liberismo contro uno di questi e via dicendo), ci siamo trovati di fronte a due anti ideali, l’antifascismo contro l’anticomunismo: lasciamo a ognuno il giudizio su tale sterile degenerazione. E qualcuno chiede pure il motivo del calo della partecipazione.”

Per quanto riguarda il nostro Paese è pure brutto segno l’antiberlusconismo estremo di Grillo: questo andrebbe abbandonato insieme con il berlusconismo (http://coriintempesta.altervista.org/blog/situazione-politica-italiana-brevi-riflessioni-prima-delle-elezioni-di-febbraio-2013/ ). Fra l’altro lo stesso conflitto di interessi può facilmente essere ricondotto a quello che veramente è, ossia la normalità in un sistema liberale e democratico, pensando proprio al Movimento Cinque Stelle: chi più di altri influenzano quel gruppo? Persone come Casaleggio e Grillo che non sono nemmeno parlamentari, e se il secondo è il presidente del partito, il primo non ha la minima carica. Allo stesso modo per influenzare la politica non c’è bisogno di guidare un partito, ergo il conflitto di interessi di cui accusiamo Berlusconi è in realtà l’ennesima strategia per inquinare le acque: persone che non citiamo mai possono benissimo avere lo stesso ruolo del biscione per altri partiti e non risultare mai in nessuna cronaca.

Rimaniamo alla finestra per indagare, senza farci ingannare, i prossimi sviluppi. Ricordando che stiamo andando incontro a grossi pericoli, che vengono tutti dagli squilibri internazionali: Europa ai margini della coalizione atlantica che non riesce più a produrre ricchezza e lavoro, Stati Uniti che vogliono una zona di libero scambio per dare l’ultimo colpo all’Europa stessa, un governo dell’euro come minimo discutibile. Con coraggio bisogna affrontare questi temi, non prima di aver garantito a tutti gli italiani la sopravvivenza quotidiana in questa emergenza a cui ci ha condotto il liberalismo in ogni sua incarnazione, economica e non.


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