Se sono brutto, brutto davvero, come faccio ad accettarmi?
L’accettazione non è mai una resa, ma una liberazione.
La felicità consiste nel far prevalere le emozioni positive su quelle negative.
“Buonasera Pasquale, ascolti, io ho un problema abbastanza grave che magari all’impatto può sembrare banale ma mi sta logorando. Io sono brutto, davvero brutto. E’ una cosa certa, non opinabile, questione di simmetria ossea e di conseguenza non trascurabile.
Ora, non sarà tutto nella vita ma il mio conflitto ha preso da tempo una piega quasi universale.
Mi chiedo sempre più spesso perchè alla fine dovrei essere felice se non sono stato progettato materialmente per esserlo?
Insomma, la storia dell’accettazione io la vedo più come una resa. Alla fine distruggermi in tutto e per tutto è l’unico modo che ho per mostrare il Medio all’ingiustizia che è la vita in generale”. (Commento su questo blog)
Se sono brutto, brutto davvero, come faccio ad accettarmi?
tu potresti anche essere bello, ma se pensi che sei brutto, secondo te cosa conta? Ovviamente conta quello che tu pensi di essere, non ciò che sei veramente.
La felicità non dipende dall’essere belli o brutti, o dall’essere ricchi o poveri, e neanche dall’avere o meno successo nella vita. La felicità è un’emozione, e come tutte le emozioni, dipende unicamente dai nostri pensieri.
La felicità consiste nel far prevalere le emozioni positive su quelle negative.
Daniele, tu pensi al fatto che sei brutto in maniera ossessiva, te ne fai una colpa, lo ritiene una grande ingiustizia, e questi pensieri negativi ti fanno stare molto male.
Tu stai bene soltanto nei momenti in cui ti scordi di essere brutto, per esempio quando giochi. Stai bene quando non ci pensi. Quando non ci pensi, non conta il fatto che sei brutto. In quei momenti sei anche sereno e spensierato e hai anche buone performance. Peccato che sono rari questi momenti. Peccato che ti ricordi subito che sei brutto. Peccato che pensi troppo spesso che sei brutto.
E quanto più ci pensi
e desideri essere diverso, ossia quanto più non accetti la realtà, più ti senti brutto e infelice. E soffri terribilmente perché le tue emozioni negative diventano intense, struggenti e prevalenti.L’accettazione non è mai una resa, ma una liberazione dalle emozioni negative che accompagnano automaticamente i pensieri negativi.
Le emozioni cessano nel momento in cui accetti di essere brutto perché non ci pensi più ossessivamente come fosse una colpa, un marchio crudele, un’ingiustizia del cielo.
Se sono brutto, brutto davvero, come faccio ad accettarmi?
Bellezza e bruttezza si equivalgono nell’universo. Non tutti possono essere belli, così come non tutti possono essere ricchi, non tutti possono avere successo, non tutti possono godere di buona salute, e così via. L’universo si regge grazie agli opposti come il giorno e la notte, la luce e il buio, il caldo e il freddo, il bel tempo e il cattivo tempo, la sazietà e la fame, la soddisfazione e l’insoddisfazione…
C’è chi ha avuto il privilegio di essere bello e chi ha avuto il privilegio di essere brutto. Guai se non ci fossero brutti su questa Terra perché non ci sarebbe più belli e neanche l’universo! Essere brutti è un privilegio di cui vantarsi…
Penso che tu abbia compreso che per la natura non conta un tubo essere belli o brutti, perché ci devono essere tutti e due assolutamente: entrambi servono all’equilibrio dell’insieme, entrambi sono necessari al funzionamento armonico dell’universo. Il positivo non è migliore o superiore per importanza rispetto al negativo: entrambi servono!
L’uomo non soffre perché è fisicamente brutto, povero o sfortunato, ma a causa dei suoi “pensieri” o “giudizi” su come dovrebbero essere le cose…
Questo è il grande e inutile dramma dell’umanità. Nessuno è contento per come vanno le cose. Tutti hanno qualcosa da rimproverare al Creatore, persino il più stupido e insignificante degli uomini. Il Creatore non guarda mai il singolo, ma sempre tutto l’insieme. Ciò che conta per il Creatore è che non manchi nulla nell’universo, che ci siano tutte le condizioni e che tutto si distribuisca secondo la curva di Gauss.
Se sono brutto, brutto davvero, come faccio ad accettarmi?
Tu mi ricordi: “Ma intanto io soffro perché mi sento brutto. E non è giusto!”
Ed ecco la mia risposta: tu soffri soltanto perché non accetti la realtà, non accetti di essere come sei, e perché credi erroneamente che sia ingiusto. Tu soffri perché dai troppa importanza a questo aspetto del tuo fisico e perché non accetti di essere diverso dagli altri. E siccome non ti accetti, ne paghi le conseguenze stando male.
Nel momento in cui accetti di essere brutto, scompaiono le tue emozioni negative e cessi di soffrire; e cessi anche di essere brutto perché non ci pensi più. Più rifiuti la realtà e desideri cambiarla, più ti rodi dall’invidia per chi è bello, non sapendo che magari costui è ancora più infelice di te per altri motivi… o meglio per altri pensieri.
Accetta la realtà e sarai felice per sempre! Accettare la realtà significa liberarsi dei pensieri ossessivi e delle emozioni negative che li accompagnano. E significa anche recuperare la lucidità me
ntale e ricominciare a pensare giudiziosamente. Le emozioni negative sono micidiali perché non ti fanno ragionare con avvedutezza…Non fare come chi soffre perché ha paura di morire. Costui non sa che tutti devono morire e soltanto quando se ne rende conto, e l’accetta, non ci pensa più e riesce anche a gioire.
Essere felice o infelice non dipende dalle proprie condizioni materiali o fisiche, oggettive o meno, ma unicamente dai propri pensieri.
Scegli di essere felice.
(Potrei dirti che il tuo vero problema non è sentirti brutto. Questo è soltanto l’imbuto che raccoglie le tue insoddisfazioni, è la tua valvola di sfogo. Ringrazia il fatto di sentirti brutto, altrimenti sarebbe peggio…)
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