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Bryant all’attacco: “Critiche e dubbi benzina di questi Lakers”

Creato il 01 ottobre 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

A El Segundo, quartier generale, o meglio facility, dei Los Angeles Lakers, c’era grande interesse al media day per conoscere i volti nuovi, da coach Byron Scott a Carlos Boozer passando per il rookie Julius Randle e per Jeremy Lin, il più richiesto dalla stampa, in particolar modo quella asiatica. Poi però c’è un personaggio a parte, testa e spalle su tutti gli altri: il Mamba Kobe Bryant ovviamente. Quando è il suo turno per le interviste, ecco che tutti gli altri spariscono, a maggior ragione se si tratta di un Kobe reduce da due brutti infortuni e da un faraonico rinnovo contrattuale per quella che arriva e per un’altra stagione ancora. Il numero 24 ha voglia di rivalsa, di far tacere tutte quelle bocche maligne che parlano male dei Lakers, e punta anche sulla voglia di rivincita degli stessi Scott, Boozer e Lin, considerati seconde o terze scelte da tutti. Non può che essere “revenge”, “rivincita”, la parola chiave di questi Los Angeles Lakers 2014-15.

I gialloviola vengono da due stagioni fallimentari, due anni fa la squadra con Dwight Howard è arrivata ai playoff ma è stata spazzata via dagli Spurs al primo turno mentre l’anno passato, praticamente senza Bryant e Nash, hanno vinto la miseria di 27 partite chiudendo come seconda peggior squadra per punti subiti a gara, 109. Quest’estate si parlava di grandi free agent, da Melo Anthony a LeBron James, passando per Dirk Nowitzki e la conferma di Pau Gasol: invece sono arrivati giocatori come Jeremy Lin e Carlos Boozer, scartati rispettivamente da Rockets e Bulls. In più c’è Kobe, desiderosissimo di riscattare, seppur a 38 anni e con alle spalle due brutti infortuni, le ultime due stagioni.

Sento un insieme di cose, una miscela di eccitazione, nervosismo e rabbia. Questa rabbia è dovuta solo al fatto che voglio dimostrare a me stesso di poter essere quello di sempre, e tutti i dubbi e le parole che sento sono benzina che mi alimenta. L’infortunio è stato brutto, non posso mentire. Pian piano, lavorando giorno per giorno, ho eliminato dalla mia testa le paure che avevo. Mi sento abbastanza bene“.

Il mio obiettivo è migliorare giorno per giorno. Sembra una frase fatta ma è la realtà, è la chiave di tutto. Se ogni giorno fai un passo avanti, puoi ottenere risultati fenomenali“.

Incredibile la ressa di giornalisti attorno a @kobebryant al media day dei @Lakers #MambaReturns pic.twitter.com/svPwIXuSRg

— Basketcaffe.com (@Basketcaffe) September 30, 2014

I Los Angeles Lakers sono un cantiere aperto, hanno cambiato tantissimo ed è normale che ci siano tanti dubbi su di loro, soprattutto con incognite importanti come Bryant e Nash, reduci da infortuni e ormai nella fase conclusiva della carriera. Kobe però non vuole rispondere a chi non considera i gialloviola per la corsa ai playoff, sarà il campo a parlare.

Non ho prestato molta attenzione a queste cose anche se conosco il sentimento generale attorno a noi. Credo che anche i ragazzi non debbano pensare a queste cose ma solo concentrarsi sulla nostra missione che è migliorare giorno per giorno, lavorando su ogni dettaglio. Siamo una squadra con una scimmia sulla spalla? Penso che abbiamo un gruppo di ragazzi che sono stati scartati o dimenticati. Penso a me per gli infortuni e l’età, penso a Jeremy Lin e a tutti gli altri che non sono stati considerati utili da altre squadre. Tutto questo sarà un ulteriore motivazione per noi“.

Già, questa stagione è una sfida. Noi dobbiamo solo pensare a sfruttare al massimo questa opportunità. Se riusciremo a mettere in pratica la nostra missione di migliorare ogni giorno, anche i risultati arriveranno. E di conseguenza dimostreremo agli scettici che si sbagliavano. Fondamentale però è che il nostro focus resti su noi stessi“.

Bryant è dunque carico e desideroso di ripartire, è un vincente nato e farà certamente di tutto per trascinare i suoi Lakers ad una stagione quanto meno dignitosa, seppur in una Western Conference terribile e ultra competitiva. Se Kobe si avvicina minimamente ai suoi standard e Nash garantisce almeno una ventina di minuti di qualità a sera, i gialloviola possono essere una pericolosa outsider, considerata anche l’enorme voglia di rifarsi dei vari Lin e Boozer, oltre che dello stesso coach Byron Scott.

 

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