I Lakers passano a New Orleans grazie ai 30 punti di Kobe e firmano il 2-1: l’azzurro si ferma a 5. Il play trascina i Celtics al 3-0 con il successo a New York, firmando 20 assist e una tripla doppia. Atlanta ringrazia Crawford e va sul 2-1 contro Orlando
- Kobe Bryant , dei Lakers, in duello contro Trevor Ariza
I Lakers giocano con la personalità dei campioni in carica a New Orleans e conquistano il successo. Boston domina New York al Madison Square Garden mentre Atlanta ha la meglio su Orlando.
New Orleans-Los Angeles Lakers 86-100 (1-2 nella serie)
I Lakers mostrano i muscoli e giocano con un’intensità prodotta soltanto a sprazzi nelle ultime settimane, andando a vincere con personalità sul parquet degli Hornets. Quando i campioni in carica giocano in questo modo, batterli diventa davvero difficile. C’è il pubblico delle grandi occasioni a New Orleans e l’arena è una vera bolgia, Kobe Bryant e compagni però non si scompongono e mettono subito le cose in chiaro dominando la zona pitturata. Gli Hornets faticano a tenere il passo degli ospiti ma provano a rimanere in scia. Marco Belinelli prende un paio di buoni tiri ma il pallone non sembra volere entrare. L’azzurro comunque firma il 10 pari dalla media distanza, New Orleans però paga dazio alla fisicità di Bynum e alle iniziative di Bryant e Artest. Pau Gasol inizia al rallentatore ma cresce alla distanza. Il solo Trevor Ariza nei primi minuti sembra prendere confidenza con il canestro dei Lakers che così chiudono il primo quarto avanti 30-23. Bryant e Bynum continuano a lavorare ai fianchi la difesa di New Orleans, Chris Paul però risponde con una serie di canestri spettacolari (18 punti nel primo tempo per il fenomeno degli Hornets), ma i campioni in carica sembrano avere saldamente in mano l’inerzia della gara. Prima dell’intervallo Carl Landry prova a mettere in difficoltà i lunghi di LA, i Lakers comunque vanno al riposo in vantaggio di nove lunghezze. Una New Orleans Arena decisamente rumorosa viene subito zittita da due triple di un ottimo Kobe Bryant nei primi 60’’ della ripresa. Si sveglia Okafor in attacco e il canestro dalla lunga distanza di Belinelli porta i padroni di casa al -6. In un modo o nell’altro New Orleans riesce a rimanere a galla ma i Lakers sono padroni del campo e sembrano trovare sempre ottime soluzioni in attacco. I centimetri delle tue torri di Phil Jackson aiutano e proprio il giocatore più criticato dai tifosi di LA negli ultimi giorni, Pau Gasol, mette al sicuro il risultato all’inizio dell’ultimo quarto dando il la (con sette punti) al parziale di 10-1 che porta i campioni in carica al +14 a 8’36’’ dalla fine. Il resto è accademia, i Lakers, infatti, non corrono più rischi e si riprendono il vantaggio del fattore campo.
New Orleans: BELINELLI 5 (1/1 da due, 1/7 da tre) in 22’. Landry 23 (6/12), Paul 22, Okafor 15.
Rimbalzi: Ariza 12.
Los Angeles Lakers: Bryant 30 (6/13, 4/7), Gasol 17. Rimbalzi: Bynum 11, Gasol 10. Assist: Fisher 5.
- Rondo in lay up su Williams, Anthony, Stoudemire, Mason
New York-Boston 96-113 (0-3)
Dopo le due orgogliose e sfortunate prestazioni sfoderate a Boston, i Knicks steccano al Madison Square Garden, giocando stranamente senza energia, e si fanno dominare dai Celtics. Gli ospiti ci mettono pochissimo a zittire il pubblico del Madison Square Garden che non vede una partita di postseason da sette anni. L’atmosfera è elettrizzante, ma i veterani di Boston aggrediscono subito i Knicks togliendo entusiasmo ai tifosi newyorchesi. Un gigantesco Rondo, che mette a referto una tripla doppia condita dalla bellezza di 20 assist (nuovo record nella postseason per la glorioso franchigia), e Paul Pierce fanno venire il mal di testa alla difesa dei Knicks. I Celtics dopo soli otto minuti di gioco sono già avanti di 17 lunghezze e i padroni di casa hanno solamente cinque punti a referto. Con un Amare Stoudemire a mezzo servizio non è semplice tenere il passo dei Celtics, soprattutto se Carmelo Anthony incappa in una serata difficile (4/16 al tiro) in attacco. New York, con la produzione della panchina, torna sotto ma le triple di Ray Allen fanno male. I padroni di casa comunque riescono a limitare i danni andando al riposo sotto 52-44. Il Garden si aspetta un inizio di ripresa arrembante da parte dei padroni di casa, invece Boston, proprio come nel primo quarto, mette i Knicks con le spalle al muro. L’ottima regia di Rondo e i punti della coppia Allen-Pierce tolgono interesse al match. La truppa di Mike D’Antoni non ha la forza di rispondere e alza bandiera bianca già nelle battute finali del terzo quarto. Boston vince in scioltezza e si avvicina al secondo turno.
New York: Williams 17 (4/5, 2/5), Anthony, Douglas 15. Rimbalzi: Anthony 11. Assist: Anthony 6.
Boston: Pierce 38 (8/11, 6/8), Allen 32, Rondo 15. Rimbalzi: Garnett 12, Rondo 11. Assist: Rondo 20.
- La guardia di Atlanta, Jamal Crawford contro Orlando
Atlanta-Orlando 88-84 (2-1)
Niente da fare per Orlando che paga la brutta serata di Turkoglu e Nelson in attacco e cade ad Atlanta. Gli Hawks tengono in mano il pallino del gioco ma non riescono a chiudere i conti e si fanno riprendere nel finale. Soltanto un canestro fortunoso dalla lunga distanza di Crawford alla fine allontana i Magic. Atlanta dopo aver tenuto bene il campo, deve difendersi dal ritorno di Howard e compagni nell’ultimo quarto. Un match fisico si innervosisce nelle battute finali e a 2’21’’ dalla sirena Pachulia e Richardson danno via a una mini rissa e finiscono anzitempo negli spogliatoi. Orlando a un minuto dalla sirena passa a condurre (84-83) con un canestro di Bass. Risponde Al Horford e con i padroni di casa avanti di una lunghezza un ottimo Crawford chiude definitivamente i conti trovando la retina dalla lunga distanza con una conclusione di tabella. Un epilogo un po’ fortunoso che però premia meritatamente gli Hawks.
Atlanta: Crawford 23 (4/14, 3/5), Johnson 21 Smith 15. Rimbalzi: Smith 10. Assist: Johnson 5.
Orlando: Howard 21 (8/14). Rimbalzi: Howard 15. Assist: Nelson 10.