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Buccia di Banana/Outing Time (ovvero i miei scivoloni)

Creato il 04 maggio 2015 da Morgatta @morgatta

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Nella vita tutti possono sbagliare. Indossare per errore le ballerine una volta è ammesso, il perseverare comincia ad essere diabolico…e perseguibile dalle fatine del buon gusto! Prima di diventare una “scassapalle sparasentenze” con le mie “bucce di banana“, prima di avvicinarmi professionalmente al mondo della moda, prima ancora di aver capito cosa mi stava bene e cosa no (visto un rapporto poco piacevole con lo specchio), anche io ho commesso degli ORRORI. Dunque è il momento di fare un po’ di sano outing: oggi potete prendere per il culo ME e le MIE cadute di stile. Dopotutto “l’errore è parte del percorso…Non si fa una frittata senza prima avere rotto le uova” (A.Jodorowsky) E io di uova ne ho rotte un botto… ;)

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Tipo quelle che spaccavo con gli anfibi quando scendevo dal booster. In quel periodo mi andava il black&white. Ma soprattutto uno strano mix tra maschile ed oversize che non mi rendeva molto merito. Rabbrividiamo!
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Le camicie da boscaiolo, quelle di flanella, quelle che vanno tanto adesso…io, a quei tempi, le collezionavo addirittura. E ne andavo anche fiera. Che situazione!!!

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Jeans chiari a vita alta ed orribili tronchetti ortopedici. Mi vergogno tantissimo…ma se uscissi ora vestita così sarei molto fashion, vero? Da notare poi la posa da ranocchio accartocciato per via di un’indigestione di vera pizza napoletana…e sì che pensavo essere molto cool. Invece niente. Avrei dovuto già capirlo allora che non ero portata per fare la fashion blogger... ;)
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E nulla via, quelle scarpe mi piacevano. Anche con il calzino bianco risvoltato sopra! Però questa foto può testimoniare che quando ero giovine e passavo dei mesi al mare, mi abbronzavo. Non sono sempre stata un fantasma trasparente…

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Infamate multiple al calcio, ai calciatori, al calcetto, agli uomini che giocano e che seguono questo sport…eppure un tempo non solo tifavo abbestia per il Napoli, ma avevo anche il coraggio di andare in giro con la maglia ufficiale della mia squadra. Questo è uno scivolone galattico con musata allo spigolo del marciapiede. Eppure, guarda il caso della vita, ero fidanzata. (Ciccio almeno tu potevi dirmi qualcosa?!?) A commentare gli occhialini tattici da “cieca di Sorrento” pensateci voi, io sono ancora sconvolta per la maglia…

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Almeno quanto posso essere sconvolta dai maglioni oversize con le rose a punto croce della nonna. Diciamo che lo “stile sacco” era il mio preferito. Ah, gli occhiali erano sempre gli stessi. E, visto che in quegli anni “usava” la bandana, sappiate che io con quelle mi ci facevo la coda! #chiedoperdono

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Duffy Duck. Avevo una maglia con Duffy Duck. Che ci posso fare, mi stava simpatico. In quel periodo, poi, uscì quella linea con tutti i Looney Toons ricamati ovunque. Ho solo scelto il mio preferito. Duffy Duck…si può fare di peggio?

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Certo che si può!!! Guarda che simil ballerine di merda ho avuto il coraggio di mettermi ai piedi. Vinile bianco, cinturino spezza piede, suola nera e tacco largo. Una roba che può competere con un paio di Hogan beige e bianche ricoperte di strass. Ora vabbè, senza esagerare…

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Crop top e boyfriend jeans? Non vi siete inventate nulla…io ne abusavo in tranquillità all’epoca. Ora li rifuggo come la peste (e rifuggo anche dagli stracci da cucina a quadretti…ma soprattutto rifuggo dalla cucina). Che dagli errori bisogna sempre imparare…
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E se ai tempi, del mio vestito dei 18 anni da me disegnato e sviluppato (la mia seconda vera creazione, la prima era un abito a palloncino fuxia fatto fare quando avevo 12 anni per la comunione di mia cugina) ne andavo molto fiera, oggi lo guardo ed è la cosa più fighetta e pissera che io abbia mai indossato. Poi si capisce perché ad un certo punto, dopo anni di bianco e nero, abiti sacco, look maschili e fighettaggini poco convinte, ho sbroccato e dato libero sfogo a me stessa…

Scrivendo questo post e guardando queste foto-trash (che nessuno avrebbe avuto il coraggio di condividere), ho capito diverse cose:

L’adolescenza è il periodo più buio nella vita di ogni essere umano.

-“Essere figa è uno stato mentalema anche come ti conci può aiutare la mente a salvare l’autostima dal baratro! Meno male che a salvare me dal baratro sono arrivate le mie due “amiche-fatine“…

Tutto quello che va di moda adesso è presente in queste foto. Sì, quando andate a passeggio fiere dei denim chiari a vita alta, le scarpe ortopediche e le camicie da boscaiolo trentino, sappiate che il vostro appeal è come il mio in pieno delirio adolescenziale. Anche se non avete i capelli neri, il naso con la gobba, gli occhi a triglia e le orecchie a sventola ;) Potete salvarvi. O tra qualche anno dovrete fare outing con i vostri outfit terricanti…anzi no, non c’è bisogno, sono già tutti online!!!

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Ora le frittate ho imparato a farle (anche se le omelette mi vengono decisamente meglio), ma le uova le continuo a rompere. Per i miei scivoloni contemporanei, però, è ancora troppo presto. Accontentatevi di quelli vintage ;)

Ed ora potete andare libere con prese di culo, me le merito tutte!!!



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