La versione 2012-2013 dei Chicago Bulls sarà del tutto diversa rispetto a quella della passata stagione, ricordiamo dominante nella regular season e assolutamente deludente nei playoff, buttati fuori al primo turno da Philadelphia soprattutto dopo il gravissimo infortunio a Derrick Rose. Proprio la stella di casa sarà l’ago della bilancia per la prossima stagione: molto dipende dalla data del suo ritorno dall’infortunio (rottura del legamento del ginocchio). C’è chi parla di dicembre, chi molto più realisticamente di marzo, pronto per la fine della regular season e per i playoff (sempre che i Bulls ci arrivino).
Visto che una delle maggiori critiche rivolte alla squadra dell’Illinois è proprio quella di essere assolutamente dipendente dalle caviglie e dalle ginocchia di Pooh, durante la sessione estiva di marcato la dirigenza si è mossa per rinforzarsi. I Bulls non hanno fatto colpi grossi, un po’ per il monte salari arrivato quasi all’apice, un po’ perchè la squadra andava già abbastanza bene così. Persi Asik andato a Houston, Korver ceduto ad Atlanta, C.J.Watson accasatosi ai Nets e Ronnie Brewer finito ai Knicks, la società ha preso giocatori che si possono definire lavoratori come Kirk Hinrich e Vladimir Radmanovic, dal draft è arrivato Marcus Teague play guardia molto interessante e poi il nostro Marco Belinelli. Dunque giocatori non propriamente definibili stelle ma come detto prima lavoratori, molto duttili, capaci subito di adattarsi alla causa della loro nuova società.
Probabilmente l’aquisto più mirato è stato quello del nostro Belinelli, infatti la società perso il cecchino Korver, era alla ricerca di un tiratore e sul mercato l’unico che rispondeva esattamente a quell’identikit era il Beli. Rocky ha accettato un biennale da 3.9 milioni complessivi, probabilmente in altre società avrebbe guadagnato di più, ma su di lui ha vinto la voglia di mettersi in discussione in una squadra assolutamente competitiva. Certo Belinelli all’inizio partirà dalla panchina, dietro Hinrich ed Hamilton, ma se il bolognese dimostrerà di saper anche difendere (cosa fondamentale per coach Thibodeau) il posto in quintetto potrebbe guadagnarselo.
L’ex Hornets si è detto entusiasta dell’approdo ai Bulls,
“Ho parlato anche con Boston, Indiana e Cleveland. Ma quando mi ha chiamato Chicago ho capito che sarebbe stato importante per me finire in una squadra così.”
Probabilmente ripetere la passata regular season per questi Bulls sarà molto difficile, sicuramente i tifosi baratterebbero una stagione regolare da record con dei playoff vincenti, la squadra siamo sicuri ci proverà, poi col ritorno di Derrick Rose potrà accadere davvero di tutto.