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Bulls: lo dice la storia!

Creato il 25 gennaio 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Dopo 19 incontri disputati i Chicago Bulls, con un record di 16 vinte e 3 perse sono in testa nella Eastern Conference, e soprattutto hanno il miglior record dell’intera Nba. La squadra guidata da coach Thibodeau sta attraversando un momento davvero esaltante, risultando davvero la squadra più forte della Lega, ma soprattutto più forte anche della sfortuna. Infatti per 5 partite i Bulls hanno dovuto fare a meno del loro leader, quel Derrick Rose (infortunato all’alluce), MVP dell’ultima stagione, autore di oltre 20 punti e 8.5 assist di media in 14 incotri disputati, e per 1 partita del loro lungo Joakim Noah fermo per una distorsione alla caviglia. E adesso si è aggiunto anche il problema al polso per Luol Deng ala da 15.9 punti e 7.5 rimbalzi ad uscita, che dovrà stare fuori qualche settimana.

Coach Thibodeau comunque ha potuto contare sull’ala Carlos Boozer con 15.2 punti e 8.5 rimbalzi, sul veterano Rip Hamilton con oltre 14 punti, oltre all’apporto importante dei “panchinari” Watson, Brewer, Korver, Asik e Gibson, giocatori che magari non sono in grado di fare la differenza, ma che nel sistema attuale dei Bulls risultano decisivi.

Spesso però i momenti di difficoltà rendono le squadre più compatte, e questo è di sicuro il caso dei Bulls, che sia pur nella sfortuna di perdere per qualche incontro gente come Rose e Noah, hanno avuto il coraggio (soprattutto l’esigenza) di gettare nella mischia anche il trentaseienne Mike James, che chiamato dalla D-league (o meglio dire riesumato) ha dato il suo contributo alla causa dei Bulls, soprattutto nel match contro i Bobcats, dove la guardia in 17 minuti ha realizzato 9 punti con 10 assist.

Bulls: lo dice la storia!
A rendere più interessante questo inizio di stagione ci ha pensato la rivista americana specializzata in statistiche storiche negli sport professionistici Elias Sports Bureau. Infatti tali esperti hanno scoperto che quando i Chicago Bulls hanno avuto partenze analoghe all’attuale ovvero con 15 vittorie e meno di tre sconfitte nei primi 18 incontri (come nelle stagioni 1991/92, 1995/96 e 1996/97) si sono portati a casa l’anello. Sicuramente erano altri tempi, c’erano altri giocatori, c’era coach Jackson, c’era Jordan (soprattutto!), ma comunque rimangono statistiche che un po’ fanno riflettere.

Ovviamente in quel di Chicago i tifosi non saranno scesi in piazza a festeggiare in anticipo la vittoria dell’anello, ma comunque in cuor loro sanno che possono contare su una squadra che ha tanto cuore e che soprattutto nei momenti di difficoltà sa come cavarsela, e questo sicuramente è più confortante delle statistiche.



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