Eccomi qui, a scrivere del mio compleanno, divenuto ormai un appuntamento fisso col mio blog. Sono passati giusto 2 giorni, il tempo di riprendermi dalle mille emozioni che ho provato in quel 30 luglio passato meravigliosamente in un luogo magico qual è Favignana, un isola a pochi chilometri dalla costa Trapanese, in compagnia di una persona speciale, Laura, che in questo blog non ha bisogno di presentazioni.
La giornata inizia presto, la sveglia che doveva suonare alle 7 fa il suo dovere, io un po’ meno visto che alle 7.18 mi rigiro ancora nel letto, giusto fino a quando il cellulare rimette a squillare ma stavolta non è la sveglia, ma mia mamma, la persona che 25 anni fa intorno a quell’ora mi ha messo al mondo. «E chi se la scorda» direbbe lei. Gli auguri di mia madre insieme a quelli di mia sorella non bastano per farmi alzare dal letto, ci pensa Lei, si Lei, ad entrare in camera con quella voce meravigliosamente assonnata a canticchiarmi quel «Tanti auguri» che avrei tanto voluto registrare e mettere come sveglia per il resto della mia vita. E’ il “buon compleanno” più bello che mi abbiano mai fatto. I suoi auguri fanno si che il mio risveglio avvenga finalmente, alle 9.20 c’è giusto un aliscafo che ci aspettava pronto a portarci da Trapani a Favignana. Il tempo di preparare lo zaino e gustarsi un caffè come è giusto che sia e ci avviamo al porto, alle 8.40 riusciamo a fare i biglietti – c’era il pericolo di non trovare posto e rimandare la partenza – ma fortunatamente non è stato così. L’aliscafo è un katamarano del Ustica Lines, non uno di quelli “spider” che tagliano il mare dimezzando il mal di mare. Ed eccolo lì, il mal di mare, con la nastrina che insieme al caffè andavano su e giù che era una bellezza. «Tu guarda lontano» continuavo a dirle a Laura con un tono sicuro e incoraggiante, si lo ammetto in realtà lo dicevo a me stesso. Siamo quasi arrivati quando una bambina in braccio alla mamma rimette in pieno stile esorcista. Purtroppo – o per fortuna – non posso riportarvi la mia faccia.
Arrivati. Finalmente, direi. Oh, i 25 minuti più lunghi della mia vita, io che prendo 4 aerei in un giorno. Ad accoglierci c’è il vento, ed alcune persone che ci propongono di noleggiare le loro bici o i loro scooter. Un tipo ci regala una cartina, non importa se tapezzata di pubblicità. Ah, il pesce. Al porto di Favignana sembra di assistere ad un’asta di beni confiscati, quel pesce appena pescato che vendevano al prezzo dell’oro. Il tempo di una passeggiatina per rimettere a posto la nastrina e il caffè noleggiamo due bici, il tizio sembra simpatico, prima ci mette in sella e poi ci dice il prezzo, ed è pure meno caro di quanto ci aspettassimo. Nè io nè Laura eravamo stati a Favignana, ma lei con tanto di cartina tra le mani mi propone: «Fai strada tu?» «certo» rispondo io con tono sicuro che manco Indiana Jones. Il mio senso d’orientamento non sbaglia, ci allontaniamo dal centro e ci avviciniamo alla costa, alla prima acqua meravigliosamente azzurra e cristallina non resistiamo e ci fermiamo, giusto due tuffi ed un po’ di sole, ci rimettiamo in sella e proseguiamo verso la prossima meta, Cala Azzura. Pedaliamo per un paio di chilometri, un cartello ci avvisa di essere arrivati, ed anche i nostri occhi.
Cala Azzurra è meravigliosa. Sembra di stare in paradiso, il mare è spettacolare, l’atmosfera è unica. Troviamo un angolo dove poter buttare zaino e telo e ci fiondiamo in acqua. Sembra tutto perfetto. Dopo un paio d’ore decidiamo di proseguire il nostro cammino, giusto un breve pit stop in un bar per un ghiacciolo che ci rimette al mondo. Prima di risalire in sella Laura si decide a comprarsi un cappello – che tanto piacciono a me – ma che poco convincono lei. Ci rimettiamo in viaggio, prossima meta Cala Rossa che sembra distare un po’ di chilometri, allora decidiamo di fermarci a Bue Marino, sia per il caldo – considerata l’ora – che per l’occhio sinistro di Laura – che ha deciso di lacrimare senza motivo per più di due ore. Sarà il mare. Bue Marino è un altro luogo meraviglioso, montagne dove veniva estratto il tufo fanno da cornice ad un mare meravigliosamente blu. Il fondale è profondo e per arrivare in acqua bisogna fare una discesa tra scogli non semplicissima. Giusto il tempo di vedere una donna andar via in ambulanza per essersi rotta un piede che decidiamo di scendere in acqua, una nuotava e siamo di nuovo sù, tempo di asciugarci che ci rimettiamo in sella, sono quasi le 18, e la stanchezza nel pedalare si fa sentire ma Cala Rossa è a pochi chilometri, arriviamo, un altro luogo bellissimo, ma le onde e l’orario ci portano a rinunciare dal tuffarci in acqua. Il panorama è spettacolare, sarebbe perfetto per una foto, ed ecco una ragazza che si propone fotografa… ed oggi fanno due. La gente qui è cordiale, è serena. Di nuovo in sella destinazione centro dell’Isola, arrivati ad un bivio senza insegna ci accodiamo a due ragazzi con la speranza che vadano in centro, male che vada c’è sempre google maps – penso – ma del navigatore non vi è bisogno, riusciamo ad arrivare in centro chiedendo un paio d’indicazioni – vecchie maniere – ed arriviamo al porto, consegniamo le bici e via per una passeggiata in centro. E’ il momento perfetto per un gelato, è sempre il momento giusto per un gelato, aggiungerei io. Buono, non mi sporco neanche.
Abbiamo il tempo di sederci e rilassarci pensando alla bellissima giornata trascorsa, con malinconia ossserviamo la gente che arriva nell’isola, «ma tanto torniamo,vero?» mi domanda Lei, «certo che torniamo» le rispondo io. Arriva l’aliscafo, con la paura di imitare la bambina di oggi mi concentro a guardare lontano, un’altra volta. Ma il mare stavolta sembra calmo ed il viaggio è più tranquillo, menomale.Arrivati a casa e scartati i miei bellissimi regali, la serata sembra concludersi tranquillamente quando di sorpresa spunta una torta. Si, una torta, per me. Le volte che ho ricevuto una torta per il mio compleanno si contano sulle dita di una mano. E questa volta c’era una torta ad attendermi, fatta dalla mamma di Laura, la signora Giovanna, che ha perso un pomeriggio della sua vita per fare con le sue mani una buonissima torta. Soffiata alle candeline con tanto di desiderio espresso.
Questo è il mio primo post da 25enne, ci tenevo a condividere col mio blog e con chi mi legge alcune delle tante emozioni che ho provato in quel 30 luglio, un’altra meravigliosa giornata trascorsa insieme a Lei. Grazie, a Lei.