Marea nera
Dopo 84 giorni di apprensione una buona notizia ci giunge dal Golfo del Messico, pare che questa volta la Bp sia riuscita a bloccare la perdita del greggio dal pozzo Macondo, anche se tutti compreso Obama sono cauti nel cantar vittoria, infatti il “tappo “di 40 tonnellate, posizionato ad una profondità di 1500 m, ha superato il test delle 48 ore, ma ora bisogna aspettare e vedere come procederanno le operazioni successive, se tutto andrà bene, i primi di agosto saranno messi in funzione due pozzi di soccorso che dovrebbero bloccare definitivamente la fuoriuscita.
Di una cosa possiamo certamente rallegrarci da qualche giorno nessuna altra goccia di greggio è stata riversata nel Golfo del Messico.
L’entusiasmo per questa ottima notizia si è diffusa a macchia di marea in tutta la Florida e in tutto il mondo, e l’amministrazione Obama può dormire sonni un più tranquilli.
I primi segnali positivi si sono avuti subito alla borsa di New York dove i titoli della compagnia petrolifera britannica sono nettamente risaliti, certo se ripensiamo ai barili di petrolio riversati in mare per 13 settimane, agli animali che ci hanno rimesso le penne e ai danni ambientali, vengono i brividi.
Si spera dopo questa esperienza che sia stato compreso che le questioni ambientali devono essere affrontate a valle e non a monte, evitando cosi danni di dimensioni colossali.