Tipo che se lì per mettere i piedi sotto il tavolo per gustarti i maccheroni al ragù della mamma e a qualcuno viene in mente che non si può pranzare senza la televisione. Ed ecco quasi ti ci strozzi con il primo boccone, mentre la giornalista con voce incredula annuncia che il papa si dimette. Il cervello ci mette un paio di secondi a scorrere tutte le nozioni apprese durante il catechismo, mentre ci guardiamo in faccia con un mezzo sorrisetto come ad aspettare che qualcuno dica che è tutto uno scherzo (e non siamo nemmeno ad aprile).
Giusto il tempo di finire di masticare il suddetto boccone ed ecco che qualcuno si permette di dire “Ma lo può fare?”. Mica è un impiegato che si può dimettere perché non gli piace più il suo lavoro…
Io sono già alla console (telecomando in mano) a scorrere tutti i telegiornali di tutti i canali (anche esteri) per avere conferma della notiziona. Con l’altra mano cercavo di accedere a internet per la conferma della conferma. E’ ufficiale, l’ottantacinquenne papa Ratzinger ha detto che il suo mandato finisce il 28 febbraio, e poi amen. Si tratta di abdicazione e non di dimissioni (precedente il mitico Celestino V qualche secolo fa).Intanto il telefono inizia a squillare… Non è che siamo una famiglia molto attaccata alle vicende vaticane, né dei bacchettoni da messa cantata, ma la notizia inizia a dilagare tra i parenti ansiosi di commentare la notizia. C’è chi memore dei romanzi di Dan Brown parla di complotto. Mia sorella annuncia “E’ la fine del mondo”. E sinceramente a me viene in mente che tra qualche giorno c’è quel meteorite che ci alliscierà le penne. Il secondo pensiero va al povero Ratzinger: spero proprio che abbia fatto bene i suoi conti. Meglio non fare arrabbiare un principale come il suo: c’è chi non ci metterebbe mica niente a prendersela a male e basterebbe giusto una spintarella al suddetto meteorite per liberarsi definitivamente di tutta questa umanità.
Comunque i miei più sinceri auguri all’ex-papa Benedetto XVI. Spero che almeno gli lascino il suo account su Twitter.