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C’è poco da ridere…

Creato il 10 aprile 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

5389433-cover“Il momento che stiamo attraversando non è particolarmente felice”, lo dice in apertura di programma, Corraddo Augias.  Ma c’è un altro modo di guardare il momento, quello di guardarlo attraverso i trucioli che cadono dai grandi avvenimenti che si depositano e fanno tappeto. Questi trucioli, eloquenti, forse più dei grandi titoli dei giornali, sono un frammento di specchio nel quale si riflette un pezzettino della nostra storia che vista attraverso i trucioli perde un  po’ di drammatità e acquista quel connotato di commendia dolente che è una nota fissa del nostro paese.Andrea Barbato - Cartolina

Andrea Barbato, in un  filmato datato 1992, avendo notato che c’era un comico che cominciava ad emergere e che si dava molto da fare non soltanto nel campo della comicità ma anche nel lanciare sberleffi a questo e a quello, gli indirizzò una cartolina di cui vediamo un estratto: “Non nego il valore comico liberatorio, una tantum di una bella imprecazione, lanciata all’indirizzo giusto, ma lei crede davvero che la sacrosanta rabbia, la furia contro i poteri, le produzioni, le meschinità, le inefficienze , le arroganze, tutto questo venga soddisfatto da una trasgressione verbale? Da un  grido insultante da curva calcistica, trasformando magari per un solo istante il professionista, il funzionario e le loro signore in esseri urlanti e vituperanti a scopi terapeutici? Io ne dubito, che terapia è questa? È la strada maestra dell’illusione qualunquistica, dello sberleffo fine a se stesso, della vendetta anonima pronunciata ad una poltrona in penombra”!

Una specie di profezia, che viene discussa ne Le Storie – diario italiano, con il giornalista Filippo Ceccarelli autore del libro Come un gufo tra le rovine , che ramazzando tra i trucioli italiani ha evedenzaito i fatti che ci hanno portato fin qua.  Quello che è stato inflitto agli italiani dalla classe politica ci ha portato all’inno di Grillo, all’urlo della rete!

“Il momento è malinconico – dice Ceccarelli – è stato preparato dalle buffonate, dai brandelli, sentivo  dietro questi squarci il preannuncio, uno smottamento che andava accelerando. Questo libro è uscito prima che avvenisse il disastro. Disastro, che non riesco a non stancarmi, nel contemplarlo, una  cosa che avevo presentito, con tutti i guai che comporta”.

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Un giudizio di poi che si rispecchia nel grottesco, come la curva dei parlamentari PdL che cantano l’Inno di Mameli, con la mano sul petto, sugli scalini del tribunale contro le procure che indagano Berlusconi, sotto il ritratto di Falcone e Borsellino, dopo la notizia dell’accelerazione delle inchieste di Napoli. Lo spostamento in branco al Palazzo di Giustizia di Milano e l’annuncio dell’irruzione “Noi difenderemo il nostro leader, il presidente,Berlusconi, Forza italia – grida Alfano – il Popolo della Libertà, tutta la nostra storia”…

Frammenti, trucioli di una scena deplorevole che richiama alla memoria un film, Il Caimano di Nanni Moretti, 2006, dove anche in quelle scene filmiche si diceva: “Con la mia condanna la nostra democrazia si è trasformata in un regime, contro il quale tutti gli uomini liberi, come noi, hanno il diritto di reagire in ogni modo”. Frammenti, trucioli divinatori.

Fuochi  e fumi, anticipo della rivolta? Speriamo di no.

Speriamo che la corrente ideologica di sinistra, che oggi, sembra ancora più in difficoltà, così divisa al suo interno, che non ha ancora capito che il Paese è cambiato nel frattempo, riesca a tenere testa alle tribù che si fanno sempre più agguerrite, bravissimi a non farsi mai troppo male tra loro e a impedire una decisione che dia la svolta.

” La sensazione che da li, sia molto difficile che venga – Ceccarelli – non dico la salvezza con al S maiuscola, ma una soluzione minuscola, per ora stanno li, fermi e fanno anche un po’ pena perché sono dentro a un processo che è grosso, cataclismatico che va un po’ al di là delle singole volontà e responsabiltià, qualche cosa in cui non c’è nulla da fare”. Accade perché i partiti così come li abbiamo conosciuti sono finiti. Non hanno più senso in questa societò globale. Da dove si può ripartire per credere nuovamente nella politica?

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Storia insegna che ogni ripartenza debba avvenire dopo un evento traumatico a partire dal quale tutti si fanno l’esame di coscienza. Purtroppo la crisi non è risultata così dramamtica da provocare la reazione  e permettere all’Italia di recuperare una maggior prudenza nei comportamenti etici, morali e politici. I partiti continuano a non capire cosa  sta succedendo in questo paese. Sopraffatti dal fenomeno Grillo. Grillo è divenuto una specie di castigo di Dio , a furia di fare i buffoni è arrivato un buffone vero, quello bravo con i denti , i ritmi, le parole, la forza psicofisica dell’urlo nelle piazze. È un’ Italia dove il dramma va a braccetto con la tragedia.


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