Dall’archivio del Bar Frankie, pubblicazione originale del Settembre 2012.
Guardando una partita di Pulcini, ho notato un bimbo che (forse a causa della timidezza), stava sempre parecchi metri dietro la “mischia”e quando qualche avversario la calciava avanti per uscire dal mucchio, lui era lì pronto per spezzare l’azione e lanciarla su. Questo mi ha richiamato alla memoria l’estinto ruolo del libero, ultimo baluardo della squadra, uomo capace di leggere ogni azione avversaria ed intervenire per spezzarla. La mente va a Scirea e Passarella, ma anche a Minotti o Pellegrini , giocatori di intelligenza superiore che a volte riuscivano a tappare tutti i buchi difensivi, testa e tecnica superiore per un ruolo che poteva decidere le partite a favore. Spesso formavano con Stopper ruvidi e grezzi (ricordate Brio?) una coppia quasi buffa dove l’eleganza e la classe si accoppiavano con rudi ma efficaci entrate dei loro compagni di reparto a creare un binomio perfetto. In un calcio imbottito di zona e fuorigioco, dove la prerogativa è “stare corti”, non potrebbe essere il ritorno al libero una mossa per uscire fuori dal coro? Magari adattandolo ai moderni schemi si potrebbe “innovare”, del resto…..ricordate con che abilità il libero metteva in fuorigioco i suoi avversari? E poi diciamolo…..dopo Cannavaro, nessuno agisce più da leader in difesa, tutti fanno “gli stopper” e anche i “Top-defenders” sono ottimi nell’individualità ma non si vede più nessuno guidare i compagni come il mitico Franco Baresi …..