Titolo Caccia a Ottobre Rosso
Titolo originale The Hunt for Red October
Anno 1990
Paese U.S.A.
Durata 134′
Regia John McTiernan
Sceneggiatura Larry Ferguson, Donald Stewart, John Milius, Tom Clancy (romanzo originale)
Musica Basil Poledouris
Cast Sean Connery, Alec Baldwin, Scott Glenn, Sam Neill, James Earl Jones, Tim Curry, Courtney B. Vance, Stellan Skarsgård
Qualche giorno fa, su Book and Negative, il mio vicino di blog elgraeco ha recensito Caccia a Ottobre Rosso, il più famoso e più bel film fra quelli che vedono come protagonista un sottomarino, ed una pellicola che ho sempre amato.
Alcune sue considerazioni mi hanno spinto a guardarlo di nuovo, visto che non l’avevo così fresco nella memoria per poterle valutare di persona.
Siamo nel 1984, durante le fasi finali della Guerra Fredda. Marko Ramius (interpretato da Sean Connery) è il comandante dell’Ottobre Rosso, un sottomarino di classe Typhoon modificato con l’aggiunta di un sistema di propulsione silenzioso, il “caterpillar”, rendendolo non individuabile ai sonar e di fatto, per quello che concerne la guerra sottomarina, invisibile.
Durante la sua prima missione, che prevede delle esercitazioni assieme ad un altro sommergibile russo, Ramius mette in atto il suo piano: forte della propulsione silenziosa abbandona gli ordini ricevuti e si dirige verso le coste statunitensi, sfuggendo sia ai russi che al sommergibile americano Dallas, che si trovava nella zona per osservare le manovre dei sovietici.
Negli States, intanto, Jack Ryan (Alec Baldwin), un analista della CIA, propone quella che sembra essere una teoria folle: durante una riunione dello stato maggiore del governo, suggerisce che Ramius starebbe tentando di disertare, e pertanto la sua fuga sarebbe da favorire piuttosto che da ostacolare.
Queste sono le premesse di un film fatto veramente come si deve: una trama ottima, che si dipana poco a poco, ricca di colpi di scena che ogni volta aggiungono un pezzetto al puzzle, per di più condita da scene di azione che vanno ad arricchire la storia piuttosto che essere pretesti per mostrare machismo o effetti speciali.
E fra gli altri attori, mi sono piaciuti molto anche Sam Neill (il primo ufficiale di Ramius, Vasilj Borodin) e Scott Glenn (il comandante del SSN Dallas, Bart Mancuso); Tim Curry, più famoso per film come IT, Legend e The Rocky Horror Picture Show, qui presta il volto al medico dell’Ottobre Rosso, un personaggio a cui è stato dato un ruolo piuttosto comico, o meglio ironico, visto che non c’è traccia di alcun macchiettismo.
A me, poi, da appassionato di fantascienza, questo film è sempre risultato affascinante anche per numerose similitudini che si possono tracciare con una delle serie che più amo, ovvero Star Trek: di per sè, un sottomarino non è poi molto differente da una nave spaziale sul modello dell’Enterprise, quindi ambientazioni e situazioni che si creano possono essere accostate senza farle sembrare troppo estranee; per di più, la propulsione “caterpillar” produce gli stessi effetti di un dispositivo di occultamento, ed in Star Trek II: L’Ira di Kahn, abbiamo una trama che ha certi elementi in comune con Caccia a Ottobre Rosso.
Star Trek II, fra le sue fonti di ispirazione, ha chiaramente anche Moby Dick, il capolavoro di Melville.
E nell’analisi di elgraeco, le considerazioni che hanno destato la mia curiosità sono state quelle riguardanti gli accostamenti fra Ramius ed Ahab: l’ultima volta che avevo visto Caccia a Ottobre Rosso, non avevo ancora letto il romanzo né visto la trasposizione cinematografica, quindi non ero in grado di cogliere queste citazioni.
Adesso, dopo essermelo rivisto attentamente, devo dire di non essere molto d’accordo con questo accostamento: ci sono si alcune scene in cui Ramius, nei suoi dialoghi col primo ufficiale, ricorda le analoghe conversazioni fra Ahab e Starbuck (alcune battute sono praticamente le stesse, probabilmente inserite come un omaggio all’opera di Melville), ma per il resto si tratta di due personaggi molto diversi.
Da un lato Ahab è consumato dalla rabbia e le sue azioni sono dominate dall’istinto e dalle passioni, talmente forti ed intense che lo porteranno alla distruzione; Ramius invece è freddo e calcolatore, riuscendo a restare calmo e razionale anche nei momenti di maggiore tensione. Ahab, distaccato ed indecifrabile, viene obbedito perchè temuto, Ramius, anch’egli distante dal suo equipaggio (ma a causa della sua autorità, non della sua eccentricità), viene seguito per il suo carisma e per il rispetto che suscita fra i suoi uomini.
Ed anche le motivazioni sono molto diverse: Ahab è guidato da un cieco desiderio di vendetta e di distruzione, Ramius, per usare sue parole, è impegnato in una difficile partita a scacchi, in cui ogni mossa è ponderata.
In effetti, a pensarci bene, tutto questo film può essere visto come una grande partita a scacchi, o meglio come molte partite a scacchi giocate contemporaneamente dagli stessi giocatori: Ramius contro Ryan, Ramius contro la marina russa, l’Ottobre Rosso contro il Dallas, la marina russa contro quella americana, Ramius contro il proprio equipaggio…
Ah, dimenticavo: naturalmente le mie diverse opinioni non sono una polemica nei confronti di Germano, ci mancherebbe! Fra l’altro, la sua recensione è molto interessante (come sempre, fra l’altro) e val bene una lettura.
Questa volta, oltre al solito trailer, vi lascio pure con il più noto dei brani della splendida colonna sonora di Basil Poledouris.