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Caccia alla strega

Creato il 13 aprile 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Caccia alla strega!Non c’è due senza tre. La notizia è fresca, dopo Bossi senior e junior ora è la volta di Rosy Mauro. Espulsa dalla Lega, sentenzia Mentana. Verdetto unanime del consiglio federale del Carroccio che impegnato in una botta di riqualificazione della propria immagine sacrifica la leader del sindacato padano.

Caccia alla strega!
La Mauro sarebbe stata espulsa per non aver obbedito all’ordine di Umberto Bossi di dimettersi da vicepresidente del Senato, dunque per insubordinazione, mentre il piccolo Bossi, sgridato ma, graziato, rimane all’interno del movimento.

Il flebile tentativo di indurla a più miti consigli è stato spazzato via dall’aut aut di Roberto Maroni, che alla luce del tentennamento del segretario federale ha messo sul tavolo le sue dimissioni: “o Rosy Mauro o io”. Vince lui, che è già in sella per congresso di giugno. Per la “badante” di Bossi nessuna pietà, eliminata.  Nessuna soluzione nonostante i tentennamenti di Bossi, la pancia leghista chiede la medicina più amara. Maroni ha vinto il primo atto. Saltata la Mauro, la strategia di Bobo è passata su tutta la linea compresa l’ufficializzazione del congresso federale, anticipato al 30 giugno.

Roberto Maroni, sorridente, con aria trionfale s’è preso la rivincita che da tempo sognava e il sindacato SinPa, ora, sarà “guidato da un vero padano”.  La caccia alla strega sfocia nell’assurdo, un capro espiatorio troppo evidente, che serve alla Lega per salvare la faccia.  Del resto è l’unica donna ad aver fatto carriera nel Carroccio, il più maschilista dei partiti e la Rosi non è come Renzo, nato delfino e presto declassato dal padre prima a Trota e poi a rovina della famiglia.  

Caccia alla strega!
A lei non sono concessi sconti e poco importa se la poltrona l’ha conquistata con una gavetta dura e solitaria,  fatta di prestazioni straordinarie e di  dedizione assoluta al capo. Al solo pensiero, un’evidente emozione, inumidisce gli occhi della “passionaria” durante l’intervista a Porta a Porta. Rosi Mauro è stata cacciata perché le sono stati imputati due peccati capitali: è una nemica di Maroni e poi è nata in provincia di Brindisi. La ”nera”, il soprannome più delicato che le hanno rifilato in Lega, ma anche “terrona” viste le sue origini, che è un marchio decisamente infamante per i “duri e puri”, è una moglie abbandonata che non riesce a darsi pace né ragioni. Continua a ripetere ossessivamente di non aver sbagliato nulla, incapace di rendersi conto che il “suo idolo”  è finito, e con lui anche il suo giro.  E la “zarina”, altro soprannome, si terrà stretto stretto il ruolo di vicepresidente vicario del Senato. Una rivincita, a suo modo, contro tutto e contro tutti.

Caccia alla strega!
E tra uno scandalo e l’altro, anche Roberto Calderoli è segnalato, uno dei triumviri. Sarebbe un’altra bella grana per un partito flagellato dalle inchieste delle  Procure della Repubblica.  Segno evidente che che la politica e i soldi vanno a braccetto. Sarà il prossimo espulso?  Non credo proprio, visto che politica e  giustizia è un binomio sconosciuto alla Lega. E della famosa trasparenza, tanto sbandierata,  i militanti leghisti, hanno visto solo gli slogan con cui, i verdi rappresentanti, si sono riempiti la bocca.


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