Proprio ieri sfogliavo il best seller di Bruce Lipton, voce di punta della nuova scienza biologica, intitolato “La biologia delle credenze”.
E questa frase, su tutte, mi è rimasta impressa:
“L’unica vera sicurezza che possiamo avere è la capacità di cambiare il nostro punto di vista.”
E’ proprio a questo che pensavo 10 giorni fa, in Fiera a Vicenza, quando in apertura del seminario Be4eat 2013 parlavo della necessità di non respingere l’insicurezza indispensabile al cambiamento.
In un anno di corsi e appuntamenti in tutta Italia io e mio marito abbiamo toccato con mano quanto queste parole ripetute da Bruce Lipton e da altri esperti internazionali del suo calibro siano vere e fondamentali.
Prima di tutto, su noi stessi.
Sentire parlare il dr. Campbell, leggere le sue ricerche e quelle di altri medici e ricercatori italiani e internazionali non può lasciare indifferenti.
E’ difficile tornare “come prima” dopo conferenze come quelle a Vicenza. Difficile, eppure non impossibile!
La sensazione più importante che io e mio marito abbiamo provato meno di due anni fa di fronte a queste argomentazioni è tutta descritta nelle parole di Lipton.
Possibile che fosse tutto vero? Come avevamo fatto a sbagliarci così tanto fino ad oggi? A chi dovevo credere ora?
Domande sensate che trapelavano un’emozione in sé potentissima: l’insicurezza!
E’ questo che ti lascia dentro una giornata come quella di Be4eat 2013. Incertezza. Tutto ciò che fino a un minuto prima era sensato, ora è messo in dubbio. Tutto ciò che abbiamo imparato e abbiamo considerato come giusto è stato smontato.
E qui si è apre la fase più delicata: quella del “dopo conferenza”.
Cosa compro per colazione? Cosa cucino per cena? E soprattutto: sarà poi tutto vero?
Girando per tutta Italia, io e mio marito abbiamo capito che la difficoltà maggiore per le persone che vengono ad ascoltarci è la stessa che avevamo noi un anno e mezzo prima: cambiare punto di vista.
ll difficile, come vi dicevo quella mattina a Vicenza, non è credere a ciò che ci stanno dicendo. E’ far sì che questo messaggio diventi nostro.
So per certo, perché raccontato da diverse testimonianze nei giorni a seguire, che alcuni dei partecipanti al seminario Be4eat sono rientrati a casa quella sera e hanno “cestinato” tutta la dispensa!
Un lode al merito, questo è innegabile
Ma quanti ora si stanno interrogando sul da farsi?
Quando con mio marito abbiamo chiuso il The China Study, avevamo due strade davanti a noi per riconquistare la sicurezza perduta:
- abbracciare in toto quanto avevamo appena letto e scoperto.
- ritornare nel nostro “cantuccio” rinnegando il tutto come una piacevole escursione intellettuale e additando, con amici e parenti, il contenuto di ricerche di anni come “assurde” o, peggio ,“settarie”
So che in molti hanno già vissuto questa opportunità di scelta. E molti altri la vivranno ancora. Questo post infatti è solo per lanciare un messaggio di solidarietà a quanti ora stanno vivendo questa meritata sensazione di incertezza.
E’ dall’incertezza che nasce il cambiamento. E dal cambiamento nasce sempre e solo qualcosa di mai visto prima.
Basta solo puntare sulla capacità non comune a tutti di saper cambiare punto di vista!