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Camera e senato in conclave

Creato il 08 aprile 2011 da Speradisole

CAMERA E SENATO IN CONCLAVEBerlusconi ha fretta. Non vuole ma soprattutto non può affrontare il processo Mills. Il motivo è che potrebbe essere condannato, seppure solo in primo grado. La probabilità della condanna è quasi una certezza, perché esistendo un corrotto, esiste, per definizione, un corruttore.

Gli onorevoli nonché avvocati del cavaliere si ostinano a dire che non c’è traccia di pagamenti, non ci sono documenti bancari che dimostrino versamenti di denaro da Berlusconi a Mills. Sappiamo però che ci sono tanti modi per pagare senza lasciare tracce, per esempio, consegnare direttamente i soldi in mano al corrotto. Soldi cash, abitudine reiterata del cavaliere fin dai suoi esordi come imprenditore..

Mills è stato condannato, ha affermato di aver ricevuto i soldi dal signor B. Questa è una certezza. Gli accaniti difensori del premier, nella più totale malafede, avanzano l’ipotesi che B. fosse in realtà un certo Bernasconi ((manager Fininvest deceduto nel 2001) (assonanza terribile) che avrebbe pagato Mills.

La fortuna vuole che questo signore sia opportunamente morto, ma è certo che lavorava a Fininvest, di cui Berlusconi è padrone. Il filo che li lega esiste. Anche se la difesa si ostina a dire che, questo Bernasconi si è tolto di tasca propria 600 mila dollari e generosamente per convincere Mills a tacere, glieli ha dati.

Lo stato dell’arte dice questo, e toccherà ai giudici accertare la verità. Speriamo che ci riescano.

Ma intanto la paura di Berlusconi di andare davanti ai giudici, in questo processo, è enorme. “E’ preoccupato” dicono i fedeli servitori e lo dice anche il Fedele di nome e Confalonieri di cognome, anche lui invischiato nella faccenda.

Per evitare che Berlusconi sia processato anche solo in primo grado e possa essere condannato, si è aperta improvvisamente alla Camera, stravolgendo l’agenda dei lavori, la discussione sulla “prescrizione breve”, introdotta dal prolifico Paniz. Si doveva discutere la riforma epocale della giustizia ed invece si discute sul processo breve legato alla prescrizione breve.

Se passasse questa quarantesima leggina ad personam, il processo Mills, verrebbe prescritto fra un mese. Non ci sono i tempi per processare Berlusconi che così non affronterebbe neppure il giudizio di primo grado.

Da sottolineare che, in ogni modo, questo processo Mills, anche senza la prescrizione breve,  sarebbe prescritto nel mese di febbraio-marzo 2012, fra meno di un anno, perché non ci sono i tempi tecnici per  arrivare a tutti e tre i gradi di giudizio.

Ma allora perché Berlusconi ci tiene tanto a che venga infossato prima? Perché non vuole correre il rischio di subire una eventuale condanna di primo grado.  Se ciò avvenisse la soglia del Quirinale si allontanerebbe definitivamente.

Alla Camera da più di una settimana, si sta discutendo questa legge. Tutti i parlamentari della destra, compresi i membri del governo, sono costretti a stare in parlamento per potere avere la maggioranza in tutti gli emendamenti discussi, e siccome l’opposizione sta accanitamente combattendo con i mezzi di cui dispone, l’ostruzione, il dibattito continua anche di notte.

L’unico scopo del PDL, Lega e Responsabili è vanificare i processi di Berlusconi.

Infatti mentre a Montecitorio è occupato per proteggere Berlusconi dal processo Mills, a Palazzo Madama, il Senato, contemporaneamente  si sta discutendo un’altra legge ad personam, “il processo lungo”.

CAMERA E SENATO IN CONCLAVE
La Commissione giustizia, in Senato, infatti, ha appena approvato un emendamento al ddl “giudizio abbreviato”, presentato dal  capogruppo del PDL, tal Mugnai, che allunga e di molto, i processi.

Berlusconi, per la questione Ruby, ha necessità di allungare il processo. Il giudizio immediato lo ha colto di sorpresa ed ecco che al Senato, i servitori presentano un emendamento ad un ddl in corso di discussione, per allungare questo pericoloso processo, il più possibile.

L’escamotage trovata è che la difesa potrà presentare un elenco “infinito” di testimoni, così da  avvicinare la prescrizione ed affossare anche il processo Ruby, senza che sia pronunciata alcuna sentenza. L’impunità è così assicurata.

Il problema della maggioranza è far fallire i processi di Berlusconi. Per il processo Mills, l’urgenza è tale che tutti i ministri sono costretti a restare in aula, saltano il pranzo, Brunetta, Gelmini, Carfagna, Romani e Romano, Frattini, presidiano Montecitorio alla mattina presto, sono sottoposti ad un superlavoro.

Il ministro Frattini, che è, almeno di nome, il ministro degli esteri, sta costantemente in aula a votare la legge ad personam, in un momento di guerre con la Libia, con la Francia e con l’Europa,

Invece di svolgere il suo lavoro di diplomazia nazionale, e cercare in tutti i modi soluzioni ai difficili problemi che stiamo affrontando, sta tutto il giorno col sedere attaccato alla sedia della Camera per votare le leggi ad personam.

Quanta devozione, ministro Frattini! Ed intanto  si manda a catafascio la politica estera. Fossero tempi facili, si potrebbe soprassedere, ma no è più facile per questo il ministro inesistente, fare il maggiordomo ubbidiente e salvare il cavaliere dalla Boccassini.

Troppo impegnativo fare il ministro degli esteri di questi tempi. Se continuava a fare il maestro di sci, era meglio per tutti noi.



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