Scatterà alle 16.00 di oggi l’ora X per le riforme, quando la commissione Affari costituzionali inizierà a votare le circa mille proposte di modifica, tra emendamenti al disegno di legge Boschi e subemendamenti al testo dei relatori Finocchiaro e Calderoli. E già le prime votazioni saranno indicative, visto che il fronte dei dissidenti è scatenato, nonostante in Commissione la maggioranza sia blindata, dopo la sostituzione dei democratici in disaccordo con la riforma voluta da Renzi.
Per il capo del Governo da una parte e Berlusconi dall’altra i nodi da sciogliere restano, dall’elezione del Senato (un fronte trasversale con esponenti Pd, Forza Italia, Lega e 5stelle chiede l’elezione diretta) al numero dei deputati (un emendamento della minoranza democratica chiede che si riducano a 500), senza dimenticare l’immunità, non prevista nel testo iniziale, ma reintrodotta in Commissione.
Il presidente del Consiglio è determinato a portare avanti quella che chiama “l’abolizione dei tacchini”: “le riforme non possono essere fermate da Mineo e Minzolini” scandisce Debora Serracchiani, vice segretario del Pd. Nulla è scontato, ribadisce però il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, e lancia un avvertimento a Renzi: non voteremo una legge fatta dal Governo con i piedi. Saranno dunque decisivi gli incontri che Renzi terrà con Forza Italia (forse già domani) e Movimento 5stelle. Il vice presidente della Camera Di Maio propone giovedì, lo stesso giorno nel quale Berlusconi incontrerà i suoi. Tutto lascia dunque supporre che oggi i partiti cercheranno di rallentare i tempi. Anche se il testo è atteso in Aula già per giovedì 3 luglio.
Redazione Liberaeforte