Una novità in libreria che mi incuriosisce e che potrebbe essere un’utile lettura per l’estate: A piedi nudi. Tutte le buone ragioni per liberarsi dalle scarpe.
Compriamo le scarpe ai nostri figli quando non hanno ancora imparato a camminare. Le indossiamo tutto il giorno, in ufficio, in automobile, durante il tempo libero e spesso anche all’interno delle nostre confortevoli mura domestiche.
Compriamo le scarpe per ogni occasione, di diversi colori, materiali e prezzo. Seguiamo la moda e le indossiamo perché è ciò che fanno tutti.
E se scoprissimo che avvolgere i nostri piedi con del cuoio o della gomma è come andare in giro con un cotton fioc in un orecchio? Ci sentiamo lo stesso, ma le voci e i suoni arrivano al nostro cervello flebili e distorti, ed è esattamente ciò che avviene con i nostri piedi.
Daniel Howell, professore di anatomia e fisiologia, illustra tutti gli aspetti medici, anatomici e psicologici che coinvolgono ognuno di noi quando indossiamo le scarpe, ma soprattutto quando ce le togliamo.
Se è noto a tutti gli ortopedici il risultato clinico che deriva dall’uso costante delle scarpe – i tacchi sempre più alti, lo spazio dita sempre più piccolo, le ginocchia obbligate ad assorbire tutti gli shock del corpo – poco noto è che i piedi, oltre a essere una zona erogena vitale per le nostre emozioni, sono fondamentali per l’equilibrio del nostro corpo.
Ma non solo: camminare a piedi nudi favorisce la circolazione del sangue nelle nostre gambe, la flessibilità delle nostra ossa, ristabilisce la giusta posizione della colonna vertebrale e, provare per credere, combatte la depressione.