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Campagna contro la violenza alle donne : storie di violenze

Creato il 22 giugno 2012 da Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Non provo nulla. Solo la schiena mi fa ancora male, per i calci. Ho eseguito alla perfezione tutto quello che Bettina mi ha detto di fare. Sono uscita di casa come ogni giorno, alla solita ora, ho preso il solito autobus. Sul cancello ho incontrato il vicino quello untuoso, mi sono sforzata di salutarlo. Il biglietto l’ho lasciato in cucina, lo avevo già fotocopiato e dato all’avvocatessa: «Sono andata via, non ce la farai di ammazzarmi. Non cercarmi». Sull’autobus ho cambiato la scheda del telefonino. Bettina mi ha aspettato alla fermata, quando mi ha visto mi ha abbracciato forte. Con lei c’era un’altra signora, più giovane, anche lei della Caritas. Abbiamo preso un taxi e siamo arrivate in questa casa segreta. Le suore sono gentili, non mi hanno chiesto nulla. Non mi hanno chiesto di pregare. Io non prego più
Oggi è stato il gran giorno. Siamo andate in questura a fare la denuncia. Bettina aveva chiesto di essere ricevute da una brava poliziotta che conosce lei, qualcosa però è andato storto e c’era un uomo che non mi piaceva. Comunque alla fine mi ha creduto. Per fortuna, avevo la carta del pronto soccorso, quell’unica volta che ci sono andata perché temevo mi avesse rotto il bacino. Mentre parlavo mi sono ricordata tante cose che sembravano cancellate. La volta che ha cercato di strangolarmi, però, non l’ha messa a verbale. Chissà perché. Sono contenta e al tempo stesso ho paura di questa denuncia. Ci sarà il processo. Ho visto su Facebook che lui ha cambiato il suo stato in «single».
Adesso che ho un lavoro fisso penso che dovrò mettermi via qualche soldo per comprarmi una casetta tutta mia. Vorrei chiedere consiglio a un nostro agente che qualche volta mi invita a prendere un caffè al bar sotto l’ufficio. Mi piacerebbe anche avere vestiti e scarpe nuovi. Quelli comprati da mio marito piacevano a lui, a me non piacciono più. Però non so ancora quali sono i miei gusti. Sabato sono andata in un grande negozio sotto i portici, in centro. Ma di lì sono uscita come dal supermercato, a mani vuote.


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