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Campagna elettorale… da cani!

Creato il 07 febbraio 2013 da Marvigar4

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monti bignardi

monti twitter

 

   Cosa non si fa pur di acchiappare qualche voto… Questa campagna elettorale sarà ricordata anche per il nuovo stratagemma dell’adozione dei cani da parte dei candidati leader (a parte Bersani, che finora almeno si è sottratto a questo ignobile mezzuccio). Ha iniziato Berlusconi (il quale è un vulcano da questo punto di vista) mostrandosi in pubblico e per i fotografi compiacenti del quotidiano il Giornale con una cagnolina, di nome Vittoria (chissà perché si chiama così…), che avrebbe adottato in nome della lotta contro il randagismo… Daria Bignardi nella sua trasmissione “Le Invasioni Barbariche” su la7 ha ospitato Mario Monti e, sull’onda della trovata berlusconiana, ha piazzato un cucciolo tra le braccia del Presidente del Consiglio uscente chiedendogli se fosse disposto ad adottarlo. Il cucciolo di nome Trozzi ha trovato il suo padrone, è stato ribattezzato “Empatia”, per gli amici “Empy”, e postato sul Twitter della stessa Bignardi…

   Avete in mente i mendicanti che chiedono l’elemosina e si fanno accompagnare da uno o più cani per vellicare la tenerezza dei passanti? Personalmente trovo disgustoso che si sfrutti in qualsivoglia maniera la figura di queste creature per ottenere soldi… o voti. Un tempo si esibivano i bambini per suscitare l’interesse e la generosità, adesso è il turno degli animali, ma il discorso non cambia. Questi sono mezzi che dovrebbero rientrare nella categoria della “circonvenzione” e proibiti per legge, ma per il momento sembrano leciti.

   Nel rispetto della campagna elettorale, finora non mi ero esposto pubblicamente, però stavolta non mi va di tacere. Si è parlato di empatia nella trasmissione della Bignardi… bene, quello che sta succedendo è l’esatto opposto di una disposizione empatica, trattasi invece di pura e semplice utilizzazione e mercificazione di un essere vivente per l’ottenimento di uno scopo, in questo caso i consensi degli elettori. Abbiamo davvero toccato il fondo, il pessimo gusto trionfa, dopo 65 anni di elezioni in Italia la politica come servizio, come fonte di crescita ed evoluzione del nostro paese è andata definitivamente in pensione.

© Marco Vignolo Gargini



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