Le scuole sono finite anche a Gaza e abbiamo visto che tipo di feste si organizzano lì per festeggiarne la chiusura.
Ora è tempo d’estate, di riposo e di svago. Ed è tempo anche di campi estivi a cui molti di noi hanno sicuramente mandato i propri bambini.
Come è giusto, anche ai bambini della striscia di Gaza quest’anno si è offerta la medesima opportunità: un campo estivo organizzato da Hamas e quindi un po’ diverso da quelli cui siamo abituati. Molto originale, direi. Il tema scelto è “la sofferenza dei prigionieri palestinesi” e i bambini possono sperimentare direttamente la vita quotidiana delle persone detenute nelle carceri israeliane.
È stata quindi creata una prigione fittizia, divisa in sei stanze, ciascuna delle quali mostra le condizioni carcerarie. La prima è la cella degli interrogatori, dalle pareti dipinte di nero, dove i palestinesi vengono condotti nel momento in cui arrivano. Qui le guide del campo descrivono ai bambini “la salda resilienza dei prigionieri di fronte alle minacce degli Israeliani che li interrogano e il loro rifiuto ad ammettere le responsabilità che si attribuiscono loro”. E qui le guide citano il loro eroe Ibrahim Hamed, capo dell’ala militare di Hamas a Ramallah, recentemente condannato a 54 ergastoli per aver assassinato dozzine di Israeliani, il quale si è sempre rifiutato di fornire ai suoi inquisitori qualunque informazione, compreso il suo nome.
Nella stanza successiva i bambini si rendono conto di come è fatta una cella vera e propria: le guide li mettono in guardia rispetto al fatto che spesso insieme ai prigionieri vengono messe delle spie con il compito di carpire ai palestinesi ammissioni riguardo ai loro atti. Le altre stanze includono la cella di isolamento, l’angolo della tortura, la stanza per l’assistenza medica e anche un piccolo cortile per l’ora d’aria. All’interno una serie di manichini in manette.
Secondo gli organizzatori, l’obiettivo di questi campi è permettere ai bambini di avere un’esperienza tangibile delle sofferenze dei prigionieri palestinesi, di rinforzare la loro convinzione nella necessità di proteggere la terra palestinese e di mostrare l’alto prezzo che questo comporta.
Per completare l’esperienza, i bambini devono partecipare a un addestramento militare e agli studi religiosi. Per rilassarsi, poi, possono fare una bella camminata sui chiodi arrugginiti e sulle lame di spade. E non è una battuta.