Io adoro il giorno di Santa Lucia. É da sempre il mio preferito, più di quello del mio compleanno. Lo scrissi l’anno scorso: nulla è mutato nei miei ricordi.
“…Per tutti gli anni in cui questa era la notte più meravigliosa e spaventosa dell’anno. Per tutte le mattine in cui mi svegliavo, prestissimo, e poi svegliavo i miei, sempre troppo presto, e correvo verso l’atrio e, dal grande scorrevole di legno parzialmente chiuso verso la sala, cominciavo a vedere pacchi, dolci, libri sparsi su tutto il pavimento e, poi ancora al di là del terrazzo che congiunge la mia casa con quella che sarà sempre, per me, la casa dei nonni, c’erano altri regali, tantissimi regali. E per tutti gli anni in cui non capivo più niente per ore, tanta era la sorpresa.
Ogni volta la realtà superava l’immaginazione. Ogni volta si ripeteva la magia, evocata nelle seri precedenti da trilli misteriosi e da brividi di eccitazione che mi facevano fremere. Babbo Natale e la Befana qui sono sempre passati solo di striscio. Questa era la casa di Santa Lucia….”
Non ci sono più i raccolti di regali che ricevevo da piccola e anche da un po’ meno piccola ma è rimasto il ricordo dell’incanto. E mi piace renderlo, se possibile, un giorno speciale. Ieri lo è stato: per regalo Santa Lucia mi ha portato i biglietti per “Narrar Cantando”, lo spettacolo di Marco Paolini e Mario Brunello in ricordo di Giuseppe Verdi. É stata una intensa lezione di musica e storia, preceduta da una prova di canto di un’oretta per tutti quelli che desideravano imparare quattro brevi arie famose. Durante lo spettacolo il pubblico è stato invitato ad esibirsi. “E quando vi ricapita?!” ci hanno detto. “E quando mi ricapita?!”, ho pensato gorgheggiando stonata ed eccitatissima. Cremona era placida e tranquilla, tra botteghe di liutai, lucine di Natale nelle piazze del centro attorniate da vicoli stretti e negozi di torroni e salumi. Il teatro era strapieno, la musica e la storia incantatrici. Un regalo perfetto, anche quest’anno. Si vede che sono proprio stata buona!