Negli anticipi della sesta, Avellino perde l’imbattibilità casalinga contro una super Cantù. Tutto facile per Treviso. Colpo di Caserta a Brindisi dove scoppiano incidenti tra le tifoserie
Tre gli anticipi del sabato sera, che hanno aperto la sesta giornata di serie A. Cantù sbanca Avellino: vittoria numero 1000 in A per la Bennet, che ferma la corsa di Avellino reduce da due vittorie e al primo stop della stagione. Passeggia Treviso sul fanalino Teramo, mentre Caserta espugna Brindisi. Domani si completa il turno, in programma Bologna-Montegranaro, Cremona-Varese, Milano-Roma, Pesaro-Sassari e Siena-Biella.
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- Il duello tra Tabu (Cantù) e Green (Avellino)
Air Avellino – Bennet Cantù 71-75
Ad Avellino si conferma la tradizione positiva di Cantù. Sui legni del Pala Del Mauro i brianzoli non cadono dal 3 febbraio 2008 e centrano la vittoria numero 1000 in A. L’Air non capitalizza il successo ottenuto a Porto San Giorgio e cade sotto i colpi di una Bennet concreta. Pronti via, ed è subito sfida nelle sfida tra il Green irpino ed il ‘cardinale’ Mazzarino. Duello sul filo del pick and roll, duello a colpi di triple, in un primo periodo frenetico e spettacolare, in cui Cantù tira con il 75% dal campo ed ottiene dalla guardia italo-uruguaiana 13 punti (20 alla fine) con percorso netto al tiro (20-25 al 10’). Seppure l’inerzia non cenni a passare nelle mani dell’Air, il secondo periodo ha poco o nulla in comune con il frizzante primo. Squadre più pazienti e difese pressanti, contribuiscono ad un sensibile calo del ritmo. Non cala invece il gap dei padroni di casa, complice la grande vena di Micov. Non appena le percentuali di Cantù scendono, Dean impatta al 19’ (39-39) con una tripla da distanza siderale. Alla ripresa, la Bennet fa valere nuovamente il suo gioco ricco di soluzioni e ad Avellino occorrono due triple di Troutman per aprire la scatola lombarda (54 -54 al 30’). Nella frazione finale, si decide tutto all’ultimo minuto. A 32 secondi dalla fine è +4 Cantù: Spinelli commette un’ingenua infrazione di passi che mette la parola fine al match (71-75).
Avellino: Troutman 17, Dean 13, Thomas 12.
Cantù: Mazzarino 20, Micov 14, Green 13.
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- Ryan Toolson (Benetton Treviso) scarica a canestro
Benetton Treviso – Tercas Teramo 90-71
Dopo quattro sconfitte di fila in campionato, la Benetton ritrova vittoria e fiducia, superando 90-71 la Banca Tercas. La differenza arriva nell’ultimo quarto, dopo una gara equilibrata: Treviso alza l’intensità in difesa e Teramo, a corto di uomini e di energie, è costretta ad arrendersi. Nonostante i tagli recenti (Shaw e Hall) e le difficoltà di classifica, non entra in campo una Banca Tercas dimessa e arrendevole. Anzi, probabilmente Treviso si fa sorprendere dalla verve degli abruzzesi. Zoroski segna e fa segnare, ma la difesa di Capobianco è deboluccia. Non c’è nessuno che riesca a contenere Motiejunas: 10 punti per il lituano nel primo quarto, che termina 25-24. Non cambia molto nel secondo quarto: ritmi blandi, difese poco atletiche. Le due squadre restano incollate: ai canestri di Smith e Nicevic risponde la grinta rabbiosa di Polonara e Boscagin. E così il primo tempo si chiude 46-45. Si riprende e Treviso ancora non riesce a scappare: i veneti, sospinti da Markovic, alzano intensità e ritmo, ma sbagliano tantissimo. Teramo, nonostante abbia gli uomini contati, resiste ancora: 61-55 al 30’. Ma il crollo è imminente, sebbene con tenacia Polonara provi a scuotere i suoi: Capobianco non ha uomini che contengano Smith e Peric, che allargano il divario grazie a difesa, contropiede e giocate spettacolari.
Treviso: Smith 24, Motiejunas 23, Markovic e Nicevic 10.
Teramo: Boscagin 17, Zoroski 14, Polonara 13.
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- Tourè (Brindisi) si appende al canestro di Caserta
Enel Brindisi – Pepsi Caserta 64-76
Risorge Caserta con una prova tutto cuore, griffata Koszarek (18 punti, 5/5 dal campo, 4 recuperi, 30 valutazione) e Jones, gli uomini che la rialzano dall’inferno in cui era caduta nel terzo periodo, vittima delle solite amnesie. Ma il primo successo stagionale è meritato, perché Caserta ha condotto punteggio e ritmo per oltre 35’, prima grazie alla verve di Di Bella, autore di 7 punti in un inizio di gara equilibrato (18-17), poi con i due stranieri. La sinfonia bianconera è lanciata da Jones (24-17) e rimpolpata dalla panchina. Quando inizia la girandola delle rotazioni, la Pepsi vola. La miccia è Garri, fondamentale a rimbalzo, dove Caserta domina (26-14 all’intervallo), mentre il detonatore è Colussi che con 7 punti firma il +11 (36-25 a 1’30”). Brindisi è poca cosa: paga l’assenza di Dixon, seduto a causa dei falli, la serataccia di Roberson (0/9 dal campo, -16 di valutazione) e un Diawara abulico nei primi 20’. Ma al rientro accade quello che non ti aspetti: la Pepsi soffre di vertigini dopo aver toccato il +11 e l’Enel la castiga. Un parziale di 18-0 tra il 3’ e il 5’ proietta i biancazzurri sul 45-38, con Diawara in un raro momento di formato Nba (10 punti in 90”). È una fiammata che si esaurisce presto, perché Koszarek si riprende il match in mano: 7 punti in un parziale di 10-2 che vale il controsorpasso (48-47). La gragnola di triple nella prima metà dell’ultimo quarto non sposta gli equilibri (60-60 al 36’). Poi Brindisi, squadra corta che ottiene solo 3 punti dalla panchina, esaurisce le sue energie mentre Koszarek e Jones segnano ancora dall’arco, e Di Bella chiude il break di 11-4 che manda al tappeto Brindisi a 1’ dalla sirena (71-64) mentre sugli spalti le due tifoserie vengono a contatto, provocando attimi di tensione e l’intervento delle forze dell’ordine.
Brindisi: Dixon 19, Diawara 17, Touré 15.
Caserta: Koszarek 18, Jones 17, Colussi 11.