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Capodanno e poesia, tra erri de luca e gianni rodari

Creato il 31 dicembre 2011 da Alessandro @AleTrasforini

"Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale, cucina, albergo, radio, fonderia, in mare, su un aereo, in autostrada, a chi scavalca questa notte senza un saluto, bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta, a chi fa una promessa, a chi l'ha mantenuta, a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando, a chi non è invitato in nessun posto, allo straniero che impara l'italiano, a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango, a chi si è alzato per cedere il posto, a chi non si può alzare, a chi arrossisce, a chi legge Dickens, a chi piange al cinema, a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio, a chi ha perduto tutto e ricomincia, all'astemio che fa uno sforzo di condivisione, a chi è nessuno per la persona amata, a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe, a chi scorda l'offesa, a chi sorride in fotografia, a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo, a chi restituisce da quello che ha avuto, a chi non capisce le barzellette, all'ultimo insulto che sia l'ultimo, ai pareggi, alle ics della schedina, a chi fa un passo avanti e così disfa la riga, a chi vuol farlo e poi non ce la fa, infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera e tra questi non ha trovato il suo."
(Erri de Luca)
"Indovinami, indovino,  tu che leggi nel destino:  l'anno nuovo come sarà?  Bello, brutto o metà e metà?  Trovo stampato nei miei libroni  che avrà di certo quattro stagioni,  dodici mesi, ciascuno al suo posto,  un carnevale e un ferragosto,  e il giorno dopo il lunedì  sarà sempre un martedì.  Di più per ora scritto non trovo  nel destino dell'anno nuovo:  per il resto anche quest'anno  sarà come gli uomini lo faranno."
(L'anno nuovo, Gianni Rodari)
CAPODANNO E POESIA, TRA ERRI DE LUCA E GIANNI RODARI

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