Magazine Pari Opportunità

Cara è per te!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

C’è un nuovo spot della Swiffer che mi è stato segnalato da una lettrice e che sta suscitando qualche timida indignazione su answers

Purtroppo non dispongo del video. Comunque lo spot si svolge in un contesto domestico:

1- Qualcuno suona alla porta.

2- Lui apre e chiama sua moglie “cara è per te!”

4- si scopre che l’ospite ha le sembianze di un grosso batuffolo di polvere

E’ chiaro che anche in questo caso siamo di fronte ad uno spot sessista. E’ presente lo stereotipo che rende il lavoro domestico compito femminile. Il sessismo è veicolato in modo indiretto “velato” e reso quasi ironico e surreale.

Il messaggio è: Donna, vai a pulirmi la casa!

Abbiamo un marito che scarica il lavoro domestico sulle spalle della donna in formato grande batuffolo. Nessuna paritaria divisione del lavoro domestico, ma solo un marito maschilista e una moglie carina sempre accondiscente e sorridente nel suo ruolo di schiava. Non pensate sia offensivo nei nostri confronti?

In poche parole, il marito sta ordinando alla sua donna di puligli la casa stacolma di polvere. Deve fare tutto da sola e mettersi un carico di 10 tonnellate di polvere sulle spalle, perchè secondo i pubblicitari Swiffer pulire casa è roba da donna.

In qualsiasi altro Paese civile avrebbe sicuramente suscitato polemiche. Qui no siamo in italia: ti esigono bella, disponbile a letto, apetibile sessualmente, sempre giovane, elegante, cuciniera e ovviamente devi pure stiragli camicie e lustragli bene il divano su cui deve poggiare le sue candide braghe (ovviamente lavate da te). Insomma una serva sottomessa a completo servizio dell’uomo.

Non ci stupiamo poi se l’italia si trova al 79° posto nel Global Gender gap e le donne sono veramente discriminate.

Qualcuna poi casca dal pero vedendo la bellissima puntata di Presa Diretta e il confronto tra Italia e Norvegia. Un confronto che fa di due Paesi facenti parte dello stesso continente e dello stesso mondo delle realtà distanti anni luce a volte come se non appartenessero neppure allo stesso mondo.

Se in un contesto così dove la donna viene continuamente relegata in una posizione schiavistica non c’è da stupirsi se sono in aumento discriminazioni di genere e continue violenze in famiglia. Perchè come dice il presidente Napolitano: “Uno stile di comunicazione che offende le donne nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi”



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