“Come riportavamo in Ultimissima 31/03/11, l’UAAR ha espulso dall’associazione diversi responsabili regionali ritenuti “eretici e dissidenti” con l’accusa di aver osato contraddire -in barba alla tanto decantata “libertà di pensiero”- il segretario nazionale Raffaele Carcano e non essersi allineati al “pensiero unico” imposto dall’Associazione.
Uno dei dissidenti “decapitati” dal segretario ci ha inviato di recente la comunicazione che riportiamo integralmente qui sotto”
di Giacomo Grippa
* ex coordinatore Regionale dell’UAAR per la Puglia, ed ex coordinatore del Circolo provinciale di Lecce
Alla polemica sulla democrazia interna delle organizzazioni, compreso i partiti, sono solito aggiungere una critica radicale all’Uaar, da cui sono stato defenestrato. La riproposizione di questa critica è stata percepita da tanti miei interlocutori come ispirata da astioso risentimento. Non è così, sia perché la rivendicazione della democrazia va posta sempre e ovunque, verso le chiese e verso le supposte non chiese, sia perché la denuncia della involuzione dell’Uaar è basata su motivi non personalistici.
La defenestrazione di tutti gli oppositori é stata orchestrata alle porte del congresso del 2010, nonché per la gestione di una sostanziosissima eredità, tenuta occultata. La involuzione è consistita nel restringere il numero dei dirigenti a poche unità, dopo aver precostituito le condizioni della loro elezione. Un’associazione nazionale che era in espansione è retta da un Segretario con poteri tipici dei sistemi presidenziali (esecutivo e legislativo insieme) e da sette coadiutori. Il rapporto con le altre articolazioni (i circoli provinciali) è di tipo gerarchico. A questi ora, grazie alle iscrizioni (in calo), al 5XMille e alla sostanziosissima eredità -finalmente venuta alla luce-, si dispensano, specialmente ai più ingenui, rimborsi ed iniziative, con lo stesso contestato sistema della ripartizione dell’8xMille dalla CEI alle diocesi. Il segretario, trasferitosi -orfano di candidatura partitica-, da Milano a Roma, gongola ormai in una gestione dolce e dorata, e non solo sua, cura le attività della sede di Roma come se fosse un collegio elettorale.
La contestazione, portata avanti da molti e dal sottoscritto, si fondava sul verticismo assoluto della direzione, sette persone, costituenti più una segreteria che una direzione nazionale. Riguardava poi l’assenza di un Collegio dei Revisori dei Conti, della trasparenza e della consultabilità degli atti contabili. Ma quello che più risultava incompatibile, nella convivenza dei casta eletta con gli oppositori, era la reiterata proposta di questi ultimi a limitare i mandati del Segretario (nei sindacati per es. è di due) e l’incompatibilità tra carica di segretario o dirigente e candidatura partitica elettorale. Non va tralasciata, inoltre, la critica sull’opportunismo politico di questa Uaar, che tacita la centrale battaglia per l’abolizione del Concordato pur di strapppare il riconoscimento ministeriale come APS (Associazione di Promozione Sociale) per diventare beneficiara principalmente del 5xMille e della importante legittimazione processuale, cioè stare autonomamente in giudizio per denunce di violazione del principio di laicità.
La mia contestazione continua anche perché alla decapitazione, in omaggio alla liberta di pensiero e di critica validi in casa d’altri, si aggiunge la denuncia per aver trattenuto illegalmente un contributo erogato dalla Regione Puglia per l’organizzazione, da me curata, del Darwin Day di Lecce nel febbraio 2010. Il giorno prima dell’evento fu proposto ai probi Viri il provvedimento di espulsione per la mia adesione al blog attivato, dalla disassociatasi ex-dirigente del circolo di Rimini, con articoli ritenuti anti-Uaar, proprio come Berlusconi riteneva anti-italiane le critiche dei suoi oppositori. Il Darwin day fu la stessa sera annullato, ma si tenne ugualmente in forma ridotta per il mancato arrivo della mia comunicazione al resto dei relatori. La Regione Puglia, dopo aver acquisito la rendicontazione delle spese sostenute per la relativa organizzazione, erogò il contributo di € 250.000 che, come avvenuto negli anni precedenti, la tesoriera dell’Uaar mi faceva recuperare con apposito accredito bancario. Ma volete che dopo le mie indigeribili critiche alla direzione dell’Uaar, questa potesse adempiere correttamente? Insieme alla sanzione della espulsione, hanno potuto finalmente mettere a segno un volgare dispetto: mi dissero che il Darwin Day non si era realmente tenuto, e poi che non lo merito perché non avrei rendiconto le spesa all’Uaar. Eppure la rendicontazione è stata da me regolarmente prodotta alla Regione, che ha erogato il contributo. Inoltre, se il Darwin day non si è svolto come loro dicono, l’Uaar avrebbe comunque l’obbligo di restituire la somma alla Regione. Non possono farlo perché sanno che si beccherebbero una denuncia per diffamazione.
Il tutto comunque sarà risolto dal Giudice di pace!