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Caro, vecchio PD

Creato il 15 novembre 2010 da Femminileplurale

Il PD non si smentisce mai. Se per caso qualcuno nutriva ancora dei dubbi sulla vera natura delle cosiddette “primarie”, quello che è successo oggi a Milano dovrebbe essere istruttivo. Per chi non lo sapesse Pisapia, il candidato vendoliano che fino a due giorni fa i sondaggi davano sotto di 5 punti, ha battuto Boeri, il candidato di Bersani, proprio di 5 punti.

Caro, vecchio PD

Scherzi della sorte? Non proprio, se si nota come l’archietto Boeri abbia nel suo curriculum una collaborazione con la giunta Moratti per la progettazione dell’ Expo 2015, che come si sa non è che sia proprio un capolavoro di legalità, e vari rapporti d’affari con l’immobiliarista Ligresti, che non è proprio uno stinco di santo. Della serie: se il PD voleva dare l’idea di essere l’alternativa pulita a Berlusconi, forse hanno puntato su un cavallo zoppo, che tuttavia ha avuto il pieno appoggio di Bersani, della Bindi, e di tutta quell’allegra compagine del Partito Democratico che viene dai vecchi DS. Questa discendenza non è assolutamente incidentale, perchè ci aiuta a capire qul’è il valore che le primarie assumono in un partito che è abituato ad una organizzazione interna vecchia di 20 anni almeno.

Detto a chiare lettere, le primarie sono sempre state un modo apparentemente democratico per imporre un candidato, in realtà scelto dalla linea che si trova al potere all’interno del partito, condita del meraviglioso teatrino dei militanti che vanno a votare e donano 2 euro per la causa. Tuttavia, a volte, questo strumento si rivolta improvvisamente contro i partito stesso, che reagisce con irritazione ed imbarazzo, come è puntualmente avvenuto anche in questo caso. Potete immaginarvi lo sgomento di certi capoccia di partito quando è stato scelto come candidato non solo un uomo proposto da Vendola, ma addirittura eletto due volte alla Camera con Rifondazione, e che ha pure assistito la famiglia di Carlo Giuliani dopo il suo assassinio… paura eh? Sembra quasi di sinistra!

Caro, vecchio PD

Una volta confermata questa notizia, è successo il finimondo: tutti i vertici del PD in Lombardia si sono dimessi (“se non viene scelto il nostro candidato, noi ce ne andiamo”: questa si che è sottile dialettica politica di stampo democratico), girano già dichiarazioni del tipo “è un candidato che non potrà ingraziarsi l’elettorato moderato“. Beh, per il momento si è preso il 45% dei voti delle 67 000 persone che sono andate a votare (in netto calo rispetto alle 82 000 del 2006, altro dato che conferma che il PD di questi tempi è in forma smagliante), e guarda caso è la stessa cosa che fu detta di Vendola quando vinse le primarie in Puglia, prima di vincere le successive elezioni. E ora che ci penso, è la stessa cosa che qualche reazionario democratico disse di Obama quando vinse le primarie, prima di essere eletto Presidente.

Io non so se Pisapia riuscirà a battere la Moratti a Milano, terra di destra, Lega, berlusconismo e neofascismo, ma credo che proporre un candidato che, per una volta, abbia una storia politica diversa dai soliti gufi che il PD ha presentato finora sia un timido auspicio per il futuro.


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